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Gianni Secomandi
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tecnica mista 1978
cm. 30 x 30
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(*) Tutte le opere
di Gianni Secomandi riportano sul retro una segnatura complessa che
funge da titolo e, soprattutto, da riferimento spazio temporale. L'autore
indica data e ora dell'esecuzione oltre a segnalare quali corpi celesti
sono passanti in meridiano in quel momento. In questo caso la dicitura
è la seguente:
10 gennaio 1978 h. 14:30 / 15:30 di T. m.
g.c. 7089 (M2) Aquarius
passante in meridiano nel tempo dell'esecuzione
"Gianni Secomandi"
(di Piero V. Vocris - in D'Ars nr. 93 luglio 1980)
"Oltre la soglia dello specchio, per Secomandi esistono nuovi mondi,
un cosmo intero nel quale "strutture germinali " entrano a far parte
di uno spazio che si sviluppa specularmente in dimensioni macro-microcosmiche:
arguisce pulsioni, presenze sottili e con un gesto tradotto immediatamente
in segni iconici ne annota le tracce. Spazio e tempo sono coordinate
essenziali dell'opera di Secomandi. [...] Il momento dell'azione poetico-pittorica
è logoiconica per lui (computa la data, le ore, i minuti e i secondi
dell'evento), è un'estasi psichica altrettanto tesa quanto lo spazio
orientato entro cui avviene, per sintonia, il rivelato. Solo un'opera
e precisamento quell'opera, dice, può essere eseguita in un determinato
momento e luogo. Secomandi si autoinveste di qualità demiurgiche quando,
concentrando la luce solare attraverso la lente, riproduce quelle
bruciature che saranno poi le sue stelle posizionate con precise postille
alfa-numeriche. Spesso unisce con bruciature lamine metalliche a carte
da disegno che occupano due zone differenti del dipinto pur sovrappondendosi
lungo un orizzonte di giunzione. [...] Secomandi tramite le immagini
cosmiche e con gli specchi proietta il sè interiore nel cosmo, rivelando
in sè stesso una dimensione che trascende l'individualità consueta
del corpo biogenetico.E in questo pervenire conoscitivo di una ricerca
apparentemente in due direzioni opposte si disvela all'essere "l'altro
da sè" nelle matrici più profonde dell'esistenza".
GIANNI SECOMANDI
(1926-1982)
nato a Vercurago (Bergamo) dove ha vissuto e lavorato.
Frequenta l'Accademia "Carrara" di Bergamo con Achille Funi.
Ha tenuto numerose personali in Italia e all'estero: New Vision
Centre Gallery, Londra; Armony Gallery, New York; Galerie Kasper,
Losanna; Art Centrum, Bratislava, Zilina, Brno e Praga. Ha ricevuto
il "Prix du Public", Rassegna Internazionale Peinture Abstraite
1962 Galerie Kasper, Losanna e Premio Juan Miro 1967, Barcellona.
Presente con il Gruppo Numero di Fiamma Vigo di Firenze nelle più
importanti rassegne d'arte d'avanguardia.
Sue opere si trovano in collezioni sia in Europa che in America.
Nel 1966 l'artista è invitato alla "III Mostra d'Arte Contemporanea"
di Palazzo Reale a Milano.
Una sua opera si trova presso la
N.A.S.A. quale omaggio di Gianni Secomandi agli astronauti della
missione Apollo 11 che per primi posero piede sulla luna.
