Archivio Attivo Arte Contemporanea
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COSMOGONIE
il grande mistero dell’universo esplorato da
Paolo Barlusconi
progetto culturale interdisciplinare a cura di Michele Caldarelli
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programmi e date degli incontri interdisciplinari
![]() dal 22 aprile al 14 maggio 2017 Cosmogonie è a Chioggia presso il MUSEO CIVICO DELLA LAGUNA SUD in collaborazione col Gruppo Culturale Dondi dall'Orologio per rendere omaggio al carattere interdisciplinare delle ricerche dei Dondi, tese a studiare l'uomo e il cosmo come parti integranti di un sistema unitario.
In
occasione dell'inaugurazione, sabato 22 aprile alle ore 17:30
17.30
Saluto
delle autorità ![]()
INTRODUZIONE ALLA MOSTRA L’ARGOMENTO del progetto COSMOGONIE è il COSMO. Un cosmo inteso come MULTIVERSO visto, letto e interpretato mettendo a confronto le più diverse teorie che via via vengono raccontate e spiegate in occasione di incontri, manifestazioni e convegni a carattere interdisciplinare. L’intenzione programmatica del progetto, che (alla sua diciottesima tappa espositiva) qui a Chioggia vuole rendere omaggio al carattere interdisciplinare delle ricerche dei Dondi ** (esse stesse tese a studiare l'uomo e il cosmo come parti integranti di un sistema unitario) è quella di sviluppare un clima di sinergia possibile fra le arti e le scienze che non trascuri alcuna disciplina e ne favorisca ispirazione reciproca proponendo interventi di fisici, astronomi, matematici, architetti, poeti, filosofi, astrofisici, botanici... IL SENSO del termine cosmogonia contiene il concetto di generazione e, relativamente a ciò, si vuole mettere in luce quanto siano interessanti sia le considerazioni di carattere scientifico sia le interpretazioni di carattere mitologico o fantastico. Gli spunti di confronto nascono pertanto dalle varie visioni del cosmo che la storia dell’uomo ha prodotto nei secoli. Quindi, buchi neri e stringhe cosmiche si pongono sullo stesso piano di stimolo creativo delle visioni del mondo delle civiltà mesopotamiche o precolombiane. LE OPERE esposte sono realizzate da Paolo Barlusconi con i materiali più disparati di uso quotidiano e di produzione industriale, utilizzati come elementi, segni alfabetici o grammaticali per articolare un racconto. Ogni opera viene creata, più che plasmando la materia secondo i principi della pittura o della scultura, provocando, agli occhi dell’osservatore, una sorta di passaggio di stato degli oggetti utilizzati, ponendo in comunicazione due universi paralleli attraverso una sorta di paradosso. Concentrando l’attenzione sulla forma semplice, propria degli oggetti, resa irriconoscibile ad un primo esame, trasformandola in qualcosa di enigmatico e completamente nuovo. L’estro creativo però non è lasciato al caso... ogni opera viene anzi elaborata tenendo presenti regole e funzioni geometrico-matematiche di proporzionamento (la Sezione Aurea, ad esempio) in base alle quali tutto viene strutturato secondo rapporti di equilibrio la cui ragion d'essere è scandita dai numeri. Operando così una rivisitazione degli oggetti a livello formale, a prescindere dalla loro funzionalità, ogni elemento diventa il mattone, il modulo con il quale viene creata l'opera; si potrebbe parlare di una metamateria, cioè di una materia che va oltre la propria funzione originaria, oppure, anche di una trasfigurazione dell'oggetto di uso comune.
(**)
Jacopo
Dondi Nel
1313, a vent’anni, fu assunto come medico del Comune di
Chioggia. Dopo il 1342 fu chiamato a insegnare medicina a Padova, per
rilanciare la facoltà medica, dopo la scomparsa di Pietro
d'Abano. Nel
1344 installa un orologio astronomico, a Padova, nel Palazzo dei
Carraresi. Nel 1355 pubblica l’"Aggregator medicamentorum,
seu de medicinis simplicibus" (1355), un testo prevalentemente
focalizzato sui rimedi farmacologici del tempo. Tale opera,
strutturata in dieci trattati la dedicò ai medici principianti
ed a quelli esperti: l'opera è, infatti, un lessico
enciclopedico della letteratura farmacologica e fu uno strumento
insostituibile per medici e speziali.
Un
altro libro di Jacopo, "De Fluxu et refluxu maris", ha
chiarito le cause delle maree che troveranno conferma tre secoli dopo
con Isacco Newton. Pubblicò anche uno dei primi studi sulle
terme euganee, il "Tractatus de causa salsedinis aquarum et modo
conficiendi sal artificiale ex aquis Thermalibus Euganeis"
(1355), dove, per le acque naturalmente calde egli descrive un metodo
di estrazione del cloruro di sodio in due fasi. Questo trattato è
il primo studio sulle Terme Euganee. Oltre alla medicina egli insegnò
anche l'astrologia, introducendo per l'insegnamento e la pratica
dell'astrologia, per primo, a Padova, le "Tabulae de motibus
planetarum o Toletanae", attribuite al re di Castiglia, Alfonso
X il Savio, e ne elaborò un adattamento al meridiano di
Padova. Jacopo fu il vero protagonista dell'evoluzione della scienza
padovana, dal magistero di Pietro d'Abano alle più complesse
articolazioni disciplinari del primo Umanesimo. Dall'Aponense non
derivò teorie particolari bensì la visione generale
dell'inscindibile nesso tra medicina e astrologia. Per saperne di più sui Dondi e Chioggia scaricate il PDF (12 MB) |
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