Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c - Como - archivio storico documentativo

Rino Crivelli
sculture - disegni - libri - collages
dal 12 maggio al 4 giugno 2009

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Da molti anni, ormai, Rino Crivelli dirada progressivamente i rapporti con la pittura, intesa come illegittima finestra introdotta clandestinamente nella parete. La cangiante pelle pretenderebbe d'essere altro e di più reclamando la sua avventura nella spazio. Nasce così e si moltiplica il popolo di legno: sagome ad altezza umana ritagliate da tavole, incernierate e dipinte da ambo le parti. Sono un popolo di individui che silenziosamente dialogano tra loro e intrattengono chi li osserva con il gioco del trasformismo, rendendosi ora riconoscibili (in un watusso, un hidalgo) o irriconoscibili. Un aiuto ci viene dai loro nomi Till, Milagro, Benina, Mateto, Calicardio, Armida, Anagramma, Diotima, Tupamarga, Kora, Garumma, Tremottino, nomi da favola, che qualche volta sembrano concedere una probabile indicazione, ma che, come tutte le favole, contengono una struttura nascosta … e allora … "ci troveremo di fronte a un'altra storia".



Il popolo di Crivelli è un popolo di individui logici, ben costruiti, la loro posizione frontale non da spazio ad atteggiamenti ambigui, ma solo ad un rapporto di chiarezza. Per contro l'atmosfera che creano è carica di familiarità, di ironia, ricordandoci di essere individui in una collettività fatta di irriducibili persone complesse. Attorno a questi personaggi s'infittisce da tempo, per sussurri e cenni, rarissimi gridi, ininterrotto, un flusso disegnativo implacabile, accolto da migliaia di fogli di uguale dimensione (cm. 50 x 35). L'autore nutre il sospetto corposo che la scrittura così raccolta, per altro da decifrare, altro non sia che il diario del popolo di legno. E nell'immediato futuro con scarna porzione di presente, d'una nuova razza ritagliata da lastra di rame, già sin d'ora insistente e straripante di bisbigli … e che dire poi della quantità dilagante di collages variopinti che con insistenza, chiassosamente si intromettono? Non resta per il pubblico che visitare la mostra e sfogliare il nutrito catalogo che la accompagna.

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