Steve Poleskie


"L'ARTE DEL VOLO"

Il 7 maggio 1983 Christo ha realizzato a Miami il progetto più fantastico e più pittorico della sua carriera d'artista "Surrounded Islands", undici isole nella baia di Miami cinte da immense "gonne" di plastica rosa fluttuanti sulla superficie delle acque!
Con l'estenzione geografica del complesso lagunare, l'insieme del progetto - per tutti i quindici giorni della sua durata - è stato visibile solo dal cielo, in elicottero o in aereo. Mentre lo spettatore da terra non recepiva che potenti stimoli visuali fondati su un approccio parziale, l'osservatore aereo vedeva stendersi sotto di lui una gigantesca tela postimpressionista: delle maxi-ninfee di Monet distese sull'acqua nel caldo tropicale della Florida; ninfee rosa pistacchio di un tono kitsch quanto quelli delle facciate art-déco della Miami anni 30-40.
Christo pittore sull'acqua vista dal cielo! L'arte associata agli elementi, la creazione extradimensionale! Come non accostare questa poesia della natura su vasta scala a quella di un altro protagonista del fantastico nella dimensione smisurata - Steve Poleskie, disegnatore dell'aria?
Steve Poleskie è oggi famoso per la sua sky art, tracciati di vapore e di fumo che egli inscrive nei cieli di tutto il mondo compiendo evoluzioni acrobatiche col suo aereo personale; Poleskie è la stella della sky art conference del Mit, che Otto Piene fa viaggiare periodicamente da una parte all'altra dell'Oceano Atlantico. Ha conosciuto altre glorie, vent'anni fa, in qualità di editore e tipografo proprietario della Chiron Press a Manhattan.
Ma il Poleskie pittore a un certo punto ne ha avuto abbastanza di lavorare per gli altri artisti , benché fossero i migliori del momento; ha abbandonato tutto e si è trasferito con la famiglia a Ithaca, nello stato di New York, ai confini col Canada, dove aveva un incarico alla Cornell University.
Tutto è iniziato con l'amore per l'aviazione, l'acquisto del primo aereo monoposto, l'addestramento acrobatico e così via, finché il pittore ha ripreso il sopravvento sull'aviatore: la condenza che produce le scie di fumo che tracciano il percorso delle evoluzioni dell'apparecchio è divenuta l'arma segreta del suo sistema espressivo, la chiave del suo linguaggio.
Steve Poleskie scrive nel cielo. tutto è minuziosamente preparato in anticipo: il piano di volo, lo schema delle acrobazie che creeranno la trama del disegno, la scelta del luogo.
Il suo progetto per New York, realizzato nel 1980 partendo dal molo 92 all'altezza del 54 Strada, ha creato grande sensazione lungo la skyline di Manhattan e le rive del fiume Hudson. Al contrario che nel progetto di Christo, il pubblico non si trovava in cielo, ma in riva all'acqua. A fare da sfondo al quadro non era l'acqua, ma il cielo.
Nel 1983, fra due sky art conferences, quella di Lienz e quella di Monaco, Steve Poleskie ha trovato il tempo di fermarsi a Verona e di immaginarvi una straordinaria rappresentazione dell' "arte in cielo": un'orchestra sinfonica, nell'Arena di Verona, riprende in sintonia il rombo del motore dell'aereo che compie le sue evoluzioni sull'anfiteatro. Al tracciato nel cielo viene ad aggiungersi la musica nel cielo. Gli spettatori ammassati sulle gradinate dell'Arena dimenticano la pista oblunga e gli echi dei giochi del circo per levare gli occhi allo spazio: tutto si svolge ormai lassù, secondo l'ispirazione del pittore-acrobata del cielo. Alle volute di fumo corrispondono i toni rombanti del motore - la gioia nell'espolsione di azzurro.
Se l'incontro di arte e tecnologia ha un senso, è proprio in questi due casi. Christo, impacchettatore della natura, imballa una spiaggia australiana, tira una tenda in un canyon del Colorado, fa correre una siepe di plastica per decine di chilometri in California e per finire "dipinge sull'acqua" undici isole trasformandole in ninfee giganti. Ci si può ben immaginare i costi dell'operazione, la complessità dei preparativi e dei problemi, l'ingegnosità delle soluzioni, l'impatto sul pubblico!
Steve Poleskie non lavora con uno staff e non crea società ad hoc per ciascun progetto: è un imprenditore solitario che cura personalmente il suo aereo, lo ripara con amore, addirittura lo ridipinge per intero. E' un artista-artigiano innamorato feticisticamente del suo strumento di lavoro.
Ma quale poesia esprimono entrambi nello sviluppo e nell'esplosione della metamorfosi!
L'arte ne è elevata a una dimensione quantitativamente e qualitativamente superiore: evade dal quadro, dalla cornice, dal museo, dalla sala d'esposizione per conquistare la natura, i suoi spazi infiniti ed elementari.
Questa è l'arte della vera natura, dell'aria libera, del grande pubblico. L'arte planetaria non è più un fatto mentale ma una realtà.
Dobbiamo essere grati a questi pionieri dell'espansione poetica che ci aiutano a vedere più in alto, a sentire più lontano, a vivere meglio, Essi incarnano i nostri sogni nella loro dimensione vitalistica più estrema, quella che unisce la bellezza formale alla generosità espansiva dell'immaginario. Pierre Restany da D'Ars n.103

Le immagini si riferiscono alla mostra di steve Poleskie allestita presso la galleria Il salotto di Como nel 1985







TORNA ALL'INDICE