Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Se i tessuti che circolavano nel Salento hanno mai ispirato quei pittori e quegli scultori attivi nel cantiere di Cerrate, fissando nei panneggi dei santi motivi di quella lana (che veniva tinta a Taranto di rosso porpora) e di quella seta (che ad Otranto veniva lavorata sin dai secoli IX e X), le opere di Mauro Molinari, invece, oggi, tornano a rianimare, in una eccentrica ed originale riproposizione, quell'ambiente via via svuotato dalla sacra suppellettile.
Motivi decorativi a rotae con grifi addorsati, corolle e rosoni, presenti nei portali delle chiese di San Niccolò e Cataldo e Santa Maria di Cerrate a Lecce, lettere cufiche confuse nei motivi vegetali degli affreschi di Cerrate, sono temi comuni a tanti manufatti artistici e artigianali di varie provenienze, che circolavano grazie al commercio delle stoffe, ammirate sia per la loro lucentezza, creatività e qualità, sia per le cifre simboliche.
Confrontarsi con le creazioni seriche dell'Italia Meridionale era per Mauro la tappa obbligatoria di un percorso artistico, che ha già toccato i luoghi più significativi, dove il tessuto è stato fabbricato o diffuso (Firenze, Spoleto, Rovezzano ); ma l'obiettivo non è quello di ritessere nuove emozioni con fili di lana, cotone e seta, ma di emulare la bellezza del tessuto, scolpendo pianete con legni sottili, carte ed altri materiali.
Dal simbolo sacro, a cui è approdato fin da11995, Mauro Molinari ha spinto la sua ricerca verso più frivoli oggetti di moda: camicetta, borsa, scarpe, raccontandoli come sculture, intrise di stratificati saperi. Dal richiamo forte per il tessuto si è lasciato trasportare alla suggestione per il libro d'arte, chiuso, però, in quelle superbe, lussuose e intriganti rilegature, che ostentavano il pregio della loro rarità.
Così quella esteriore, antica compostezza veniva dall'artista trasformata in libri non sfogliabili, segni di una lunga e laboriosa operazione, che ci regala un oggetto pregiato ma accessibile a pochi. I libri d'arte, si sa, richiedono anche un ' adeguata biblioteca, e nasceva, perciò, la "Suite Bergamasque" (1999), dove saperi, forme, simboli, segni e colori dei vari tessuti rievocano lontani richiami e si confondono in suggestioni di una realtà sempre più...immaginaria.

Regina Poso


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