Archivio Attivo Arte Contemporanea
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La prima volta che ho incontrato le opere di Mauro Molinari, mi è parso subito che avrebbero potuto trovare una scenografia appropriata nel museo o nella chiesa di Cerrate. Le accensioni cromatiche della pittura bizantina nella chiesa, e quelle del gotico cortese nel museo, si sarebbero ben confrontate con i suoi evocativi frammenti scolpiti o dipinti, che ripercorrono la fantasia, l'illusione e il simbolismo di cui si sono sempre caricati i paramenti sacri. Ora, a quei paramenti, Molinari aggiunge quelli aristocratici e borghesi, profani insomma, scarpe, gilet, arazzi, borse, sculture di vario oggetto e dimensione, ma soprattutto quelle straordinarie nature morte che sono gli scaffali con libri. Nel contesto di Cerrate sembrano evocare le funzioni dell'antico "centrum scriptorium": strutture di legno tridimensionale, libri cioè, o meglio manoscritti, che sostituiscono la miniatura con carte incise ad acquerello, riproducenti trame di tessuti: velluti, sete, broccati, "fili di basilisco", come l'artista ha scelto di titolare questa mostra, ricordando che il "favoloso rettile" con la sua immagine sgusciante, già presente su tessuti lucchesi del XIII secolo, è ispiratore di vibranti e sinuose linee decorative.

Antonio Cassiano
Direttore Musei della Provincia di Lecce


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