Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c - Como - archivio storico documentativo
Mauro Molinari

 


Mauro Molinari ama viaggiare verso i luoghi raggiungibili, ma ancora di pił in luoghi e tempi irraggiungibili. Coltivando da sempre l'amore per i tessuti, ha visitato attraverso di essi i paesi pił diversi e le societą nelle loro varie fisionomie storiche, con i relativi prodotti culturali. Ma al di lą del rigore filologico con cui ha indagato il valore documentario e simbolico dei tessuti, predomina in questo studio il puro godimento estetico, il piacere della scoperta continua della infinita varietą dei segni, delle forme e dei colori, stimolazioni inesauribili per l'immaginazione. Nelle opere di Molinari - quadri, oggetti, sculture, installazioni, tapisseries... - i motivi tessili riempiono le superfici delle tele e delle carte (incollate su legno o supporti disparati) o si nascondono tra gli interventi all'acquarello, reinventati in assoluta libertą secondo stilemi personali. Cosģ sono nati i grandi cicli degli ultimi dieci anni (documentati da una collana di cataloghi editi in proprio con la denominazione di Orditi & Trame); essi sono dedicati alle vesti liturgiche - in occasione del Giubileo - o agli abiti femminili, ai libri, agli arazzi, ecc. Negli ultimi lavori che compongono il ciclo di opere denominato "Mashan", l'artista si ispira ad un prezioso tessuto cinese del 300 circa a. C.; esso appartiene ad una veste funeraria di seta a garza rinvenuta nella tomba di Mashan nello Jiangling e indossata da una nobildonna, come testimonia il magnifico ricamo con draghi, tigri e uccelli tra tralci di vegetazione. Molinari ha riportato in vita quelle forme millenarie in grandi tableaux che rappresentano non solo raffinate variazioni pittoriche, ma anche storie favolose rese con vibrante dinamismo. Affascinante l'uso miniaturizzato degli stessi motivi tessili nelle grandi teste della serie "ipse": le sagome dell'artista, invase dal brulichio leggero di tanti piccoli mostri, suggeriscono una rappresentazione inquietante delle nostre teste esposte come ricettacoli aperti, in cui vediamo affluire, con impulsi contrastanti di gioia e paura, le innumerevoli e inarrestabili immagini del mondo.


 


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