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Daniel Spoerri
La catena genetica
del mercato delle pulci
Una retrospettiva


a cura di:
Gino Di Maggio
Dominique Stella
testi di:
Francesco Guicciardi
Thomas Bär
Gino Di Maggio
Dominique Stella
Alain Jouffroy
Arturo Schwarz
Ed. Galleria Gruppo
Credito Valtelline
Refettorio delle Stelline
Milano 2000
62 pp. 28x21 cm
ill. b/n e col.
lingua: italiano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In occasione dell'inizio del nuovo Millennio la Galleria del Credito Valtellinese, nella propria sede espositiva milanese del Refettorio delle Stelline, in collaborazione con l'Associazione degli Istituti Culturali Europei a Milano, ha programmato una serie di mostre che si rifanno al concetto di cenacolo, inteso nel senso di luogo fisico e sprituale d'incontro e osmosi tra artisti. Scelta non casuale, ispirata anche dalla vicinanza tra la sede del Gruppo del Credito Valtellinese e il Refettorio di Santa Maria delle Grazie di Milano dove si trova il celebre affresco "L'Ultima Cena" di Leonardo da Vinci. Un programma di mostre che sia d'augurio per una Unione Europea non solo a livello economico ma anche culturale. In questo contesto la Galleria del Credito Valtellinese "Refettorio delle Stelline" ha presentato dal 10 novembre 2000 al 5 gennaio 2001, una retrospettiva dell'artista svizzero Daniel Spoerri dal titolo "La catena genetica del mercato delle pulci".
Daniel Spoerri è sicuramente tra gli artisti più cosmopoliti, singolari e poliedrici del nostro secolo; per lui la vita è uno spettacolo senza palcoscenico e l'arte un campo d'azione del fare quotidiano. Instancabilmente, da anni, meticolosamente e con costanza, ispeziona i cosiddetti mercatini delle pulci raccogliendo oggetti dimenticati, pezzi del passato, manufatti curiosi che hanno una loro propria storia, un loro proprio linguaggio. Con essi compone un nuovo alfabeto immaginifico, un linguaggio fatto di oggetti che appartengono al mondo, alla vita, ma soprattutto alla sfera del quotidiano, con i quali impagina un suo grande libro di riflessioni sulla vita, sul tempo, sulla morte. I suoi primi "tableaux-pièges" (quadri-trappola) nacquerò nel 1959 nella camera-atelier che occupava all'Hôtel Carcasson al 24 di rue Mouffetard a Parigi: erano collage tridimensionali delle sue prime colazioni fissati su assi di legno e inchiodate a sedie appese in varticale alle pareti. Da allora seguendo il movimento del Nouveau Réalisme, teorizzato da Pierre Restany, Daniel Spoerri indaga nei ricordi e ricostruisce storie del passato attraverso il gioco delle forme e delle associazioni che gli oggetti gli suggeriscono. L'opera "l'Ultima Cena" e "Catena genetica del mercato delle pulci", compongono un fregio lungo 60 metri, fatto da 25 tavole in legno grezzo, su cui l'artista ha assemblato una notevole quantità di oggetti raccolti in più di vent'anni di vagabondaggio tra le bancarelli dei mercatini. Una simbolica catena della vita, ricostruita da un "archeologo del presente", che racchiude un'infinità di percorsi, intrapresi e interrotti, da un'infinità di persone ma racchiusi in oggetti ritrovati, ricchi di valore simbolico e emotivo, che l'artista affianca e giustappone ad altri, creando nuove storie da riscoprire, nuove associazioni di idee, nuovi rebus da risolvere. Sta poi all'osservatore arricchire le storie con i propri ricordi, le proprie sensazioni ed emotività. (R.M.)

 


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