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Il Padiglione d'Arte Contemporanea
di Milano - PAC 1979 - 1989


Ed. Mazzotta, 1989
174 pp. 24 x 22 cm.
ill.b/n e col.

Questo catalogo ripercorre i primi 10 anni della storia espositiva del PAC (Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano) e ne raccoglie la testimonianza in oltre 300 illustrazioni in b/n e a colori.
Il volume riporta una introduzione della allora direttrice Mercedes Garberi ed è stato pubblicato a corredo di una ampia rassegna allestita negli spazi del PAC stesso. I materiali e documenti esposti sono stati raccolti da Luigi Sansone con la collaborazione del personale del PAC.

10 anni del PAC - Una mostra
di Michele Caldarelli
(articolo pubblicato su Il Corriere della Provincia il 10/12/1989)

Si celebra il decennale di fondazione del Pac (Padiglione d'arte contemporanea) e, attraverso le opere esposte, se ne ripercorre la storia caratterizzata , più che di scelte puramente "museali", dalla necessità di apertura alle più disparate ed estreme esperienze artistiche. Colpo di coda delle rassegne pubbliche milanesi, la mostra allestita al Pac proporrà fino al 4 settembre una curata selezione di opere. Queste, scelte fra le più significative entrate a far parte del patrimonio delle Civiche Raccolte d'Arte di Milano da dieci anni a questa parte, vanno a testimoniare la qualità della collezione. L 'impegno a dotare il capoluogo lombardo di un museo di arte moderna degno della città, in prospettiva di un progressivo ampliamento della collezione, trova in questa mostra un momento di verifica. Il censimento, per qualità e numero delle presenze, va a testimoniare la consistenza delle donazioni e l'oculatezza delle acquisizioni. Opere di molti artisti, già largamente rappresentati nei musei stranieri, sono finalmente entrate a far parte di una raccolta pubblica italiana ma anche quelle di molti giovani, con politica previdente da parte delle istituzioni, hanno trovato precoce inserimento nel panorama culturale.
All'ingresso troviamo ad accoglierci una testimonianza del primo astrattismo italiano con un gruppo di nove sculture di Melotti del '35. Procedendo si snodano lungo il percorso espositivo le testimonianze delle successive stagioni dell'arte.
L'arte Povera, già recentemente presentata al Pac come movimento trova nutrita rappresentanza con le opere di Merz, Kounellis, Paolini, Pistoletto, Zorio, Boetti, Gilardi e Fabro.
Anche le "scuole romane" sono presenti con i lavori di Capogrossi e Burri; Turcato, Carla Accardi, Dorazio e Perilli; Novelli, Schifano e Angeli. Di area lombarda, per citare solo alcuni dei nomi del panorama caratterizzato dalla eterogeneità di tendenze, sono invece Castellani, Colombo, Dadamaino, Bonalumi, Nigro, Vago, Aricò, Olivieri, Pardi, Cavaliere, Adami, Tadini e Spagnuolo. Le recentissime, o quasi, tendenze dell'Arte concettuale della Transavanguardia, Citazionismo e altro, occupano anch'esse parte della rassegna e incontriamo nel nostro giro i pezzi di Cucchi, Paladino, Mariani, Salvo, Ontani, De Dominicis e in fondo al salone le quattro grandi lastre di Vincenzo Agnetti. Dipinti, disegni, sculture e istallazioni torneranno, il prossimo autunno al Cimac, al secondo piano di Palazzo Reale

Michele Caldarelli


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