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Giacomo Manzu
Mostra per il Giubileo
Capolavori e opere scelte
1930 - 1990


catalogo a cura di
Carlo Occhipinti

Fondazione Art Museo
Busto Arsizio - 1999
168 pp. 22 x 22 cm.
158 ill.col. e b/n

"Giacomo Manzù. Mostra per il Giubileo. Capolavori e opere scelte" è il catalogo della mostra omaggio che la città di Arona, in concomitanza con il ricorrere del trentacinquesimo anniversario dell'inaugurazione della Porta di San Pietro, ha voluto dedicare all'opera di Giacomo Manzù (Bergamo 1908 - Ardea 1991). La mostra antologica, che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica -al punto da richiedere la proroga della data di chiusura- curata dalla Fondazione Art Museo, ha proposto un approfondito exscursus nell'opera di quello che, a livello mondiale, è considerato uno dei maggiori scultori del Novecento. Nelle sale di Villa Ponti, una delle più splendide dimore storiche del Verbano, sono state esposte centoventi opere scelte -sculture, dipinti, disegni, medaglie, documenti- in un percorso che andava dalle prime ma già significative prove, degli anni Trenta sino ai capolavori della maturità. A partire da "Il Portiere" opera in cemento policromo, realizzata quando l'artista, per creare, impiegava ogni tipo di materiale, ad un "David" dove, nel tema che spesso ricorrerà negli anni successivi, già ben si delinea l'intensa sensibilità e autonomia espressiva di Manzù, per poi, più avanti, presentare le opere dedicate alla dimensione del sacro, gli straordinari bassorilievi in bronzo della "Deposizione di Cristo", dove il tema assoluto della morte, nelle nuances di un modellato stiacciato di inarrivabile delicatezza ed evocatività, diviene un soffio vitale che tutto pervade, ed i notissimi "Cardinali" in cui la tradizione della grande scultura classica viene rielaborata in innovativa costruzione volumetrica e segno, di sublime intensità espressiva, mirabilmente contenuta da un modellato di accentuata sintesi e modernità, opere, capolavori, che hanno improntato il percorso della scultura del Novecento. Presenti numerose altre sculture famose, tra le quali il " Ritratto di Francesca Blanc", "Ragazza Sdraiata", " Passo di Danza", "Testa di Papa Giovanni XXIII", ed il notissimo "Ritratto del figlio Pio" olio su tela, uno dele opere chiave dell'opera pittorica di Manzù; opera pittorica molto ben rappresentata in mostra anche dal ciclo del "Pittore e la Modella", alcune notevoli opere autobiografiche dedicate alla "Famiglia", ed una serie di rarissimi disegni e incisioni degli anni Trenta e Quaranta riguardanti lo studio della figura femminile. Le opere esposte provenivano da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, dagli eredi Manzù, e dalla Galleria d'Arte Moderna di Bergamo. Accompagnava l'esposizione la proiezione a ciclo continuo, in una apposita sala, di un filmato del regista Glauco Pellegrini, inerente le fasi del lavoro di Manzù per la realizzazione della Porta di San Pietro. In catalogo il testo "Manzù, la carezza della scultura" di Stefano Crespi che permette di cogliere nella sua pienezza il ruolo dell'intuizione e della passione nell'umanissima, eppur così elevata spiritualmente, poetica di Manzù, un testo ed una "Intervista con Tina Oreni, la donna dei capolavori" di Manuela Boscolo e " Giacomo Manzù " di Carlo Occhipinti. Notevole anche l'apparato documentario con testimonianze critiche di Argan, Bernocchi, Brandi, Calvesi, Carrieri, Cavallo, De Micheli, Heynold, Joppolo, Lajolo, Levi, Marchiori, Mucchi, Pellegrini, Portoghesi, Quasimodo, Ragghianti, Rewald, Russoli, Trucchi, Venturi, Visentini. Il catalogo riporta altresì una Biografia Essenziale e, relativo alle opere, un ragguardevole apparato iconografico con belle riproduzioni fotografiche, cromaticamente estremamente fedeli agli originali; e altresì numerose immagini tratte dalla vita artistica e privata di Manzù; il tutto in una veste grafica molto accurata, in ottima stampa, attenta a non disturbare la testimonianza e la fruizione della documentazione, certamente all'altezza dell'evento e dell'autore di tanti memorabili capolavori scultorei dislocati in tutto il mondo, fra i quali la Porta di San Pietro, "Giustizia e Pace" per il Palazzo di Giustizia delle Comunità Europee del Lussemburgo e "La Pace" collocata di fronte al palazzo dell'O.N.U. a New York, su richiesta del Governo Italiano che la donò alle Nazioni Unite nel 1989, quale simbolo dell'arte italiana nel mondo. Mostra a cura di Manuela Boscolo, Giacomo Manzoni, Carlo Occhipinti. Catalogo a cura di C. Occhipinti.

Domenico D'Oora


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