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Agostino Ferrari
di Luciano Caramel

Electa Milano 1991
151 pp. 26x28 cm.
190 ill b/n.

Il volume ripercorre quarant’anni di attività artistica di Agostino Ferrari (Milano 1938), partendo dalle prime esperienze pittoriche degli anni cinquanta, di tipo naturalisico, con le quali l’artista trasferiva sulla tela l’atmosfera della periferia industriale milanese, interpretata in volumi molto semplificati, dai colori tonali cupi posti su fondi grigi. Negli anni sessanta questi volumi lasciarono il posto a delle superfici nere sulle quali Ferrari interveniva incidendo il colore con la spatola e creando segni-graffiti: era l’inizio di una più ampia sperimentazione sul segno inteso come scrittura, simbolo, emblema, esperienza condivisa anche con altri compagni di viaggio, i pittori Vermi, Verga, Sordini, La Pietra e il poeta Alberto Lùcia, con i quali fonda nel 1962 il Gruppo del Cenobio. Il segno rispecchia in Agostino Ferrari una maggiore aderenza ai suoi stati d’animo che gli permetteranno di creare opere, con un forte riferimento al tempo e alla memoria, e che, nella fase più recente, si caratterizzano con l’uso della sabbia, in quanto materiale di grande "teatralità tattile".(R.M.C.)


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