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Dalla Buca del Tempo
la cartolina racconta
i collages di cartoline d'epoca
del Fondo Guido Ceronetti


a cura di:
Diana Rüesch
Marco Franciolli
testi di:
Oddone Camerana
Gilberto Isella
Guido Ceronetti
con la collaborazione di:
Bettina Della Casa
edito da:
Archivi di Cultura Cont.
Museo Cantonale d'Arte
Lugano 2000

45 pp.21x15 cm
ill. b/n e col.


 

 

 

 

 

 

 

Guido Ceronetti (Torino 1927) filosofo, poeta, traduttore, scrittore e non da ultimo creatore della compagnia di spettacoli di marionette "Teatrino dei Sensibili", ha donato, nel 1996, gran parte del suo fondo letterario agli Archivi di Cultura Contemporanea della Biblioteca Cantonale di Lugano , già depositari, tra gli altri, dei Fondi di Giuseppe Prezzolini e di Ennio Flaiano. Il fondo comprende la vasta opera, edita ed inedita,.in versi e prosa, di Ceronetti, la corrispondenza e l'archivio figurativo; un "fondo senza fondo", come lo stesso Ceronetti scherzosamente lo ha definito, che verrà messo a disposizione di esperti o semplici curiosi che così potranno affrontare un'avventura visiva e mentale capace di soddisfare la voglia di conoscenza, di lettura e di fantasia. Una delle sezioni più interessanti del fondo Ceronetti è costituito dalla raccolta completa dei collages composti da cartoline illustrate d'epoca, raccolte per tematiche e chiosate da interventi grafici, che il Museo Cantonale d'Arte di Lugano ha presentato, per la prima volta al pubblico, in una mostra dal titolo "Dalla buca del tempo la cartolina racconta" (19 febbraio-19 marzo 2000) "Fin dal 1978 - ricorda Ceronetti - per amore di tempo perduto e di poesia e non per verme collezionistico, raccolgo vecchie cartoline ogni tanto legando a qualcuna di esse un piccolo epigramma. I versi, separati dalla cartolina, inciampano senza colpa nell'oscurità. Non descrivono l'illustrata, ne sono emanazioni leggere. Li do come ragguaglio minimo di piaceri privati. I miei collage di cartoline, creazione lenta di molti anni, in collaborazione e solitaria, propongono dunque, al non frettoloso e superficiale, un percorso di meditazioni. Di unico, c'è il modo, variato negli anni, di animarle, l'associazione con la grafica, col francobollo d'epoca, con la sottolineatura versificata. Non sono oggetti inerti... compongono una piccola fiera di quell'inneffabile rara cosa che Pierre Mac Orlan ha genialmente definito il Fantastique social, che proprio perché povero accoglie tutte le schiume della stranezza e dell'inverosimile affioranti dalla superficie di piattezza delle convivenze umane ". (R.M.)


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