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Aldo Galli
Senza titolo - 1969
Vetrata legata a piombo
cm. 58 x 36
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L'ARTE D I ALDO GALLI (di Alberto
Sartoris)
da: Aldo Galli ed. Rivista Como 1983
...la pittura di Aldo Galli si è sempre trovata (come
la sua scultura, d'altronde) di fronte al problema di fondere il proprio
estro negli schemi prestabiliti di organismi plastici funzionali.
Un gusto tutto personale e una teoria tutta particolare hanno guidato
gli affrontamenti arditi della sua arte complessa. Quando ispirazione
ragionata e tecnica sapiente, idea valida e realtà raggiunta,
policromia esultante e composizione equilibrata, riunite in un ritmo
architettonico e prospettico si sommano, nascono le metamorfosi raggianti
di Aldo Galli.
Nelle sue esemplari città ideali, dove ogni dettaglio concorre
a sviscerare quei contrasti cromatici, quelle fusioni di piani, quelle
fughe lineari, quelle sfumate trasparenze che realizzano modelli del
genere, si avverte la costante analisi regolatrice e la severa sintetizzazione
omogenea di elementi plastici per concorrere alla esaltazione estetica
di un cromatismo spiritualizzato. Malgrado le drastiche imposizioni
di una riforma scarnificante, il sensibile non esula mai da quelle
immagini proiettive tutte protese verso l'incantesimo, il lirismo
e la perfezione.
Fenomeno arcano maturato attraverso costruzioni iperboliche la cui
vera presenza espressiva è rivelata dalla sua brama elettiva
di fascinazione, l'arte di Aldo Galli non consente indugi o inclinazioni
condiscendenti. Uno scopo fisso, una meta esatta, matematicamente
definiti, ne raccolgono l'intera sostanza. Un tema centrale, partecipe
della sua esistenza, le cui ramificazioni ed i cui riflessi sono infiniti,
stende un canovaccio impegnativo che si risolve in un assieme plastico
propizio che non ne limita né le schiarite né le profondità.
Un sistema magico ghermisce l'opera nella sua totalità...
Nota biografica
Aldo Galli è nato a Como il10 novembre
1906 ed è morto a Lugano il 6 marzo 1981.
Dopo aver studiato pittura e tecnica dell'incisione presso studi di artisti e all'Accademia di Brera, lavorò per diversi anni a Milano e Torino come dirigente di un 'impresa di decorazioni in cemento e stucco per l'edilizia.
Nel 1932 si stabilì a Corno ed entrò nel gruppo
di cui facevano parte i pittori astrattisti Mario Radice, Manlio Rho,
Carla Badiali e Carla Prina, nonché gli architetti razionalisti
Giuseppe Terragni Pietro Lingeri, Alberto Sartoris e Cesare Cattaneo.
Realizzò le sue prime sculture astratte ne1 1936; poi alternò
la pittura al disegno per tessuti ed al restauro di dipinti. Dal 1947
si dedicò anche assiduamente all'incisione (acquaforte,
litografia, xilografia, linoleum) Sue opere si trovano nel Museo d'Arte
Moderna di Ceret (Francia). nella Galleria d'Arte Moderna di Torino,
nella Galleria d'Arte Moderna di Milano, nella Pinacoteca di Corno
e nella Biblioteca Civica, oltre a numerose collezioni private italiane
e straniere. Nella Biblioteca comasca si conservano oggi il suo archivio
(appunti, lettere. pagine di diario personale) nonché tutti
i libri che possedeva.