Aimone Modonesi, in Nucleo D n.3 - 1963

Se il tempo è sorretto da spazi immaginari, coi segni luminosi strumenti del firmamento, crea tempi musicali fra brillori eccitanti percorsi da vibrazioni veloci.
Metallo fuso. riflesso d’alluminio, struttura e simbolo, pasta siderale, eco che raduna voci inespresse d’epoche lontane, proiezione del tempo, chiave degli enigmi, ordine, non caotica proliferazione ma impronta.
Distese animate, lievi baluginii, frusciante sommesso di salde aspirazioni che Secomandi avverte e soccorre con andamento parabolico, imprime e solidifica nel segno di avvertimenti metallici.
Gelido profilo d’orizzonte cullato dalla noia, gesto creativo difeso dall’azione di fuoco che trasuda amare percezioni e fili di cruda speranza, s’innesta con fusa concretezza nella metallica durezza d’una civiltà scientifica.

GIANNI SECOMANDI ha esposto alla New Viston Centre Gallery di Londra (4, Seymour Place) presentato dalla “Numero” di Firenze.

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