Livio Borghi


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DALLA REALTA': RIVELAZIONE E SCOPERTA DI UNA GENESI

LA REALTA': Da sempre l'artista si è trovato nella condizione di "domatore" e "dominatore" della e sulla realtà. Talvolta inconsciamente, per altre invece volutamente egli ha goduto nel raffigurare la realtà secondo i propri schemi espressivi o addirittura nel costringerla a un mutamento molto più radicale, del quale l'astrattismo da una parte e l'informale dall'altra - sostenuti da una critica decisa e agguerrita - rimangono i più autorevoli testimoni.
Ma cosa s'intende qui per "realtà"? E' l'aspetto esteriore del mondo o il vissuto intimo ed enigmatico dell'artista stesso? L'uno e l'altro indistintamente, al di là di ogni pregiudizio o preferenza nei confronti di una corrente o di un autore piuttosto di un altro movimento o, ancora, di un ennesimo artista. Nessun giudizio critico nasce dalla scelta - da parte dell'artista s'intende - di un proprio "reale", ma viene costruito sulla ricerca, sul percorso individuale che ha indotto l'artista a scegliere, a privilegiare, a osservare, a studiare un aspetto particolare e specifico della realtà.
La critica affonda le sue radici nell'intuizione e nella capacità espressiva prima di fermarle sul prodotto, sull'opera compiuta. E' l'artista, che intuisce e poi esprime l'elaborato del suo pensiero creativo, non può che "domare" la realtà "scelta". Attraverso una sua personale visione delle cose, egli ha la facoltà di plasmarle, di mutarle, di ri-crearle in un altro modo, modificandone l'aspetto, la situazione, l'identità stessa. E qui gli esempi non mancano. Tutta la Storia dell'Arte e - di riflesso - della Critica sono tessute con queste "trame" che, sebbene varie e originali, mostrano quanto l'artista "domini" il proprio reale. Dal realismo alla metafisica, dal surrealismo all'astrattismo, dall'informale al più puro concettuale la figura dominante rimane quella dell'artista, del creatore, dell'interprete geniale del mondo che sorprende e gratifica l'umanità. Nessuna importanza viene data all'oggetto in sé, che rimane oscurato, umile servitore di colui che lo ha scelto.
LA RIVELAZIONE
. Con l'avvento della contemporaneità qualcosa cambia. Si assiste ad un'inversione di tendenza. L'artista non rappresenta più colui che produce un'opera d'arte, ma ricopre il ruolo di mediatore tra la realizzazione di un'idea (la sua) e colui che la osserva. Facendosi promotore di un "vissuto", diventa regista di un evento unico, altamente creativo, al quale tutti possono partecipare e nel quale ognuno rimane appassionatamente coinvolto. E Livio Borghi, attraverso la sua pittura, ne è un esempio. Dopo il periodo dell'Informale - che più di qualcuno ha visto sfociare in un interessante Concettuale - egli ritorna al reale, il suo reale, la Natura. Lascia alla Storia dell'Arte il dominio dell'artista sulla realtà "scelta" per farsi "umile osservatore" degli eventi e delle manifestazioni della Natura e, assecondandola (vedi la serie delle "Ombre"), la pone al di sopra di ogni suo desiderio pittorico per scoprirne i misteri fisici e creativi. Esponendo materie e materiali pittorici ai fenomeni naturali (pioggia, neve e vento), raccogliendone le silenziose rivelazioni attraverso un'apposita mascherina e ritrovando le tracce di frammenti di "vita primordiale", date dall'immaginabile caos di colori e materia, l'artista osserva l'opera della Natura e per la prima volta diventa spettatore del suo evento artistico. In questa posizione di "non intervento", riesce finalmente a calarsi nella realtà in armonia con la Natura, senza mai dominarla: non c'è più né padrone né servo, né dominio né sottomissione. Esiste solo il desiderio di comunicare l'effettiva, l'evidente reciprocità tra l'uomo e la realtà. E proprio da quel paesaggio rivelato, ri-evocato dall'uomo e ritrovato dall'artista, ha inizio l'affascinante avventura della scoperta.
LA SCOPERTA
. Di fronte all'inaspettata rivelazione della Natura all'uomo, Livio Borghi ne sviluppa il contenuto (il "RITROVATO", appunto), ingrandendolo in un dipinto. Ecco finalmente manifesto il suo intervento, che risulta "a posteriori" rispetto a quello della Natura, ma estremamente fedele allo stesso. Il dipinto , che risulterà dal "RITROVATO", sarà solo una sua perfetta gigantografia e nulla di più. L'artista non toglie o aggiunge altri elementi o altri colori, ma riproduce minuziosamente il "fatto naturale", l'evento reale, il paesaggio. E non solo, Livio Borghi completa il proprio lavoro di recupero e di fissaggio in immagine dipinta con la fotografia, dalla quale emerge il ritratto di un paesaggio ritrovato e non esistente, di una realtà che non tutti vedono, non tutti quotidianamente vivono, ma che ognuno ha dentro di sé, nel labirinto della propria intuizione o nella facoltà creatrice della propria immaginazione.
Da qui il paradosso.
Se finora la fotografia ha sempre riprodotto ciò che non valeva la pena dipingere e la pittura ciò che non era possibile fotografare, questo evento artistico mette in discussione il significato stesso del fare artistico, addirittura le sue origini. E Livio Borghi con questa sua esperienza ci pone dinanzi alla Genesi non solo dell'atto creativo dell'artista, ma anche della realtà naturale. L'artista è giunto alle radici della propria creatività partendo dal caos primordiale evocato dalla Natura.
Fotografando l'Inesistente egli ha indotto l'osservatore a credere al Falso, dipingendo un'evocazione della Natura ha giurato eterna fedeltà alla realtà, credendo nella vita sta imponendo alla nuova arte contemporanea una sua Genesi.

Stefania Barile


LIVIO BORGHI, nasce a Rescaldina (Mi) nel 1937.

Diplomato alla scuola superiore degli Artefici di Brera di Milano si dedica anche alla musica e alla fotografia.

1961 - Prima personale al centro comunitario di Rescaldina (Mi).

1961-1966 - Personali a Legnano (Mi), Busto A. (Va), Savona, Rho (Mi), Castellanza (Va), Gallarate (Va), Saronno (Va), Varese, Taranto.

Con il gruppo pittori tiene incontri divulgativi di pittura soprattutto in luoghi popolari come cascine e osterie. Si interessa alla scoperta e valorizzazione di ville, chiese, e affreschi.

1968 - Arrivano i primi inviti e partecipa a rassegne ad Ancona, Colombes (Francia), Napoli, Barcellona.

1970 - Personale alla galleria "Il Centro" di Iesi (An).

1971 - Prime esperienze con acqua - gelo.

1972 - Costruisce un ampio studio e tiene mostre e dibattiti in luoghi pubblici.

1973 - Rinnova totalmente le proprietà dei colori.

Mostre itineranti con foto e dipinti sul tema "L'artista e l'ambiente".

1974 - "Foto, ombra, monte", "Arte per strada", "Ghiaccio da esporre"- esaurimento nervoso. Coesistenza natura - tecnologia.

1975 - Personali a Busto Arsizio (Va) e Legnano (Mi).

1976 - Opera "Unicum" sul concetto di serialità. "Opera pubblica" sul rapporto pubblico-privato. "Estate in piazza" (concerti - mostre - interventi). I "Blu", "Acqua".

1977 - Idea per "Opera infinita". Incontri-dibattito in luoghi pubblici.

1978 - Deluso dell'esperienza trascorsa. ritorna all'opera "Primi ritrovati", "Prime ombre", "Vivere-campare-sopravvivere".

1979 - Personale alla galleria "Il Salotto", di Como con presentazione critica di L.Caramel.

1980 - Personale alla "Citibank" a Roma. macroombre sul territorio.

1981 - Megaombre (foto dipinte - progetti). Luci. Madre e figlia.

1982 - Studio per ombre su Sacri Monti e Naviglio. Numerosi incontri-dibattito su macroombre. Personale al "Centro di cultura" di Cardano al Campo (Va). Sviluppo "ritrovati" (continuum).

1983 - Dibattiti su "Micro-Macro-Mega Ombre". Rapporti con T.Trini e E. Menna. Intervento alla "Cascina Stal Vitale" di Osmate (Va).

1984 - Affresco spray su cascine abbandonate. "Dolce arte" alla Rocca di Angera. Intervento a Tradate (Va) sul suolo di Piazza Mercato. Inizio "Larian story". "Fototessera" a Osmate (Va). Personale al "Centro Sociale" di Rescaldina (Mi) - "Assenza". Informati del mio lavoro: il gallerista S.Ala e i critici G.Celant, M. Vescovo. Bossaglia. Progetti per Castiglione Olona.

1985 - "4 stagioni". Progetti "Arte lago". Invitato a Laveno (Va).

1986 - "Continuum". "Pittura d'uso" a Osmate (Va). Specchiere. "Arte lago" sul lago di Monate (Va). Personale alla "Cascina Stal Vitale" di Osmate. Idee sulla luce (abbagli riflessi - luci radenti).

1987 - Personale alla Biblioteca Civica di Castellanza (Va) "La morte già fu". "Dolce arte". Museo della ceramica a Cerro di Laveno (Va). Sviluppo "Continuum" (ora genesi con foto). Collettiva a Rescaldina (Mi). Gruppo Vitriol all'Associazione Artistica Legnanese.

1988 - Ciclo "Genesi" all'Associazione Artistica Legnanese e centro S. Magno a Legnano (Mi). Interventi con diapositive "Luci colorate" al Centro Cantoni. "Dolce arte" a Brunello (Va).

1989 - Personale con dibattito al "Centro di cultura" di Cardano al Campo (Va). Personale al "Centro S. Magno" di Legnano (Mi). Videocassetta su "Genesi 2".

1990 - Collettive e dibattiti. Contatti frequenti in Svizzera. La "Grande felce". Serie "12 specchi".

1992 - Installazione al Monastero di Torba (Va) "La grande felce". Servizio televisivo di RAI 3. Intervista alla televisione svizzera. Progetti di installazione in luoghi storici. Interventi e collettive. Personale al "Palazzo Comunale" di Tradate (Va). Personale al "Crepuscolo" di Momo (No).

1993 - Attività in seno a numerosi gruppi artistici. Personale "Serie di unicum" al Caffè Teatro di Verghera (Mi). Membro del comitato "Colombera" a Gorla Maggiore (Va). Curatore della rassegna "Godimento e conoscenza" di Villa Durini a Gorla Minore (Va). Collettive e incontri. "L'immagine rubata" alla "Colombera". Creazione di un video sulle "Macroombre".

1994 - Promotore incontri a "Uboldo Arte" a Uboldo (Va). Promotore "Atelier d'arte" a Villa Pomini a Castellanza (Va). Conferenze e mostre. Muore Kora. Esposizione "Il piacere del paesaggio" alla "Colombera". a cura di C.Cerritelli. Installazione "Arte senza tempo" al Monastero di Cairate (Va). "Il piacere del paesaggio" a Villa Manzoni - Lecco.

1995 - Corso di affresco. Curatore "Atelier d'arte" - Villa Pomini a Castellanza. Tra i fondatori del "Laboratorio arte visiva" di Rescaldina. Progetti macroombre per Villa Bozzolo, Mortarone, Museo Pagani. Lavoro intenso su "Genesi".

1996 - Collettiva su Neruda alla Torre Colombera di Gorla Maggiore e al Palazzo Comunale di Assisi. Curatore mostra pittura-fotografica su "Il dispiacere del paesaggio" Villa Pomini - Castellanza. Video su "Monastero di Cairate" e intervista ombre e Genesi. Collettiva grafica Palazzo Cicogna a Busto Arsizio. Relatore a serate su mostra "Da Monet a Renoir" - Milano.

1997 - Personale alla Torre Colombera di Gorla Maggiore "Genesi".


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miccal@caldarelli.it

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