tecnica fotografica |
Federica Bertino è nata a Torino dove ha frequentato il Liceo Artistico e la Facoltà di Lettere. Vive attualmente a Chieri e lavora a Moriondo Torinese. Vanta, dal 1970 ad oggi, un lusinghiero carnet di presenze a collettive e mostre personali in prestigiose gallerie di fotografia e d'arte contemporanea in tutta Europa, tra cui Vrais Rêves, Lione; KenDamy Photogallery, Milano; Museo KenDamy, Brescia; Centro S. Fedele, Milano; Castello Svevo, Bari; Septembre de la Photo, Nizza; Biennale Internazionale di Fotografia, Torino. Sue fotografie sono conservate presso la Bibliothèque Nationale e il Centro National de la Photographie di Parigi, the Polaroid Collection di Cambridge, Massachussets, Il Museo KenDamy di Brescia e la Fondazione Italiana per la Fotografia. Conduce in parallelo l'attività artistica e quella di fotografo, risentendo positivamente della contaminazione ideologica tra le due discipline; nel campo fotografico è impegnata da tempo in una ricerca sul colore e sulle possibilità di un approccio inedito al paesaggio tradizionale.
Pubblicazioni:
"GENESIS" ne "Il Giro del Sole" collana di letteratura e arte diretta da Janus,
Mazzotta Editore, Milano, 1985.
"VALLE DI SUSA: DALLE VIE DELLA RELIGIOSITA' AL TRAFFICO TRANSALPINO" Edizioni
Cahier Museomontagna Torino, 1995.
"LE DONNE RIDONO: DONNE, DENARO, DEBITI" VI Biennale dell'Umorismo di Ferrara.
Oltre ad una attiva presenza in TUTTOLIBRI - LA STAMPA - NOI DONNE - THE NEW
YORK REVIEW OF BOOKS
FEDERICA BERTINO di Anita D'Agnolo Vallan
I disegni sono una costante presente lungo il corso della vita di Federica
Bertino e gli elementi che li compongono ricorrenti nel suo essere artista e
persona.
Un mondo di personaggi sorpresi nelle loro espressioni più vere, nell'amore
che comunicano per la vita e nella gioia di far parte di una natura nella quale
non può mancare un essere superiore temuto, inizialmente, ma con il quale
si impara a convivere ed a giocare.
Sono momenti di esistenza quotidiana colti da un occhio profondo che ama il
mondo in cui vive e che sente, come bisogno primo, la necessità di comunicare
attraverso la scrittura.
La vita diventa protagonista assoluta nei disegni di Federica, una vita serena,
sacra, inviolabile. Un connubio di intelligenza nel rappresentare la realtà
più semplice attraverso la fantasia e di bravura nel raggiungere con
un tratto nitido e severo momenti di assoluta ironia.
E' ironia infatti, sostiene l'artista, il velo di Maya attraverso il quale vede
il mondo.
E mentre il disegno accompagna Federica lungo il corso dei giorni ecco comparire,
in momenti lontani tra loro e in forme diverse, la pittura. Una pittura che
per l'artista ha rappresentato un momento di immersione in mondi lontani, popolati
da draghi ed animali fantastici, caratterizzati da colori dolci, candidi e poi
forti ed estremamente espressivi.
Dai racconti mitologici Federica ha proseguito il suo viaggio per avvicinarsi
sempre più alla realtà, ed una volta raggiuntala, la sua strada
si è divisa.
Così mentre attraverso la fotografia ha congiunto se stessa con il mondo
reale, con la pittura ha intrapreso una sorta di viaggio introspettivo a ritroso
nel tempo. Ha ritrovato la sua infanzia, ha riscoperto e compreso, attraverso
le tracce della memoria, momenti che pensava dimenticati.
Risultato di questo viaggio è una collezione di "lettere", di discorsi
o semplici frasi immerse nel buio della notte, nelle tinte chiare della riflessione
ed in quelle forti della rabbia; Federica scrive dal mare, scrive da un campo
di papaveri, scrive dal proprio Io riuscendo a comunicare alla perfezione quello
che sente, ma non lasciando mai a nessuno la possibilità di decifrare
le sue parole. E' proprio quando l'arte diventa totale connubio di comunicazione
e mistero che raggiunge la sua massima espressione.
Per conoscere
meglio l'artista
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