Val Porcellizzo 1994 acrilico su tela cm. 89 x 116 |
LA "CAMERA" DIPINTA
(...)...Nel 1839 viene annunciato il primo processo di fotografia.Giuliana Scimé
Nel 1961 incomincia ad esporre nell'ambito di una pittura che, se pure di tipo informale, ha riferimenti naturalistici. Nei primi anni settanta inizia il discorso su un tipo di figurazione che nasce con il tramite della fotografia. Si hanno quindi i cicli delle "Immagini ritrovate", dove i personaggi degli album di famiglia vengono ripresi ironicamente nella loro staticità. Segue poi il ciclo del "London Inclusive Tour" con i suoi seducenti soldatini ed i suoi splendidi cavalli che escono dai pieghevoli dell'agenzia turistica. Quindi il ciclo del "Vecchio West" ma non con le doverose implicazioni storiche, bensì con la banalità del catalogo degli articoli western degli empori cittadini. Seguono le operazioni su "Venezia" e sui "Fiori". Negli anni ottanta lavora sulla "Natura morta" altalenante tra l'immagine tratta dalla composizione pubblicitaria della carta patinata e la memoria del brano pittorico del secolo d'oro della "Stilleven". L'ultima ricerca è sulla "Montagna" colta in un preciso "punctum temporis" pervenendo ad una pittura che dissacra se stessa, nell'attimo stesso in cui simula di mostrarsi leggibile e piacevole.
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