L'artificio naturale

La sveglia. il traffico del mattino. un cappuccino. il treno, la fabbrica, l'ufficio ed un pasto veloce con fegato e bile; finalmente una pausa. più di cento immagini e colori avvolgono i miei ricordi. Verde prato, rosso frutti, giallo limone, colori definiti, brillanti, cromati da vibranti luci che si riflettono sulle superfici. Nitidi contorni delineano le forme a noi già note: zucca, melanzane, fagioli. Non avrei mai pensato che con tali parole avrei narrato dell'arte nella sua sentita ricerca. A dirsi è buffo, ma è un cavolo che mi interroga mettendo alla prova quanto ho appreso. E' lì, tacito ed immobile, con quella espressione grottesca da osteria, il vocione basso di tono e lo sguardo crucciato che mi domanda "chi sono" ed ora non sono così sicuro di saperlo, fino a pochi minuti fa avrei giurato che questo fosse un cavolo, una verza, ma ora?
Mi interrogo fino alla nausea chiedendomi se ciò che vedo è solo quello che riconosco, osservo, scruto e m'incontro tra i pori delle foglie seguendo quelle nervature che non portano a nulla svanendo nel proprio colore. Paradossalmente scopro che la natura quotidiana è diventata più artificiosa della sua immagine.
L'artificio della natura e ora artificio naturale delle cose, l'immagine della realtà è più forte della realtà stessa. Da piccolo uomo quale sono guardo la natura dal basso verso l'alto e la frutta diventa monumento, il cestino di vimini un grattacielo, il prato una foresta. Mi sono smarrito e non ho ritorno. Scopro cose mai viste e l'ovvietà quotidiana diventa meraviglia: lo specchio di Alice si è fatto trasparente e mostra le sue meraviglie. La precisione descrittiva di queste tele è straordinaria; è l'imperfezione stessa a renderle così incredibilmente vere. Il bruco, il buco e l'ammaccatura sulla frutta rendono queste artificiose nature morte credibili all'occhio dell'uomo. Il silenzio e la meraviglia fanno di queste opere una finestra verso un mondo incantato, tra verdi prati e foglie filiformi non mi stupirei di incontrare uno gnomo.
Se la pittura nordica ci ha fatto scoprire, anche attraverso l'opera del Caravaggio, la potenzialità della tecnica della pittura ad olio nel rendere il vero, oggi si riscopre la composizione: precisa, serrata, più che abbozzata, matematica, più che simmetrica, armoniosa. In un'epoca in cui il virtuale sta pericolosamente sostituendosi alla realtà e l'intelligenza artificiale si accompagna alla logica umana, la sfida tra uomo e macchina è obbligata; con queste opere Piergiuseppe Occleppo ha sintetizzato per noi un briciolo di natura, non si può negare che da ora in poi, il prato dietro casa abbia assunto un nuovo valore semantico.
E' come svegliarsi dall'incubo dell'assurdo ed accorgersi che tutto ha un ordine: i tavoli imbanditi e la frutta nel cestino; accorgersi in pochi attimi che la nostra dimensione umana persiste. Credo di non poter aggiungere nulla a queste opere che in realtà si narrano da sole. La tecnica pittorica è così sottile che si fa impercettibile, queste tele sono qui semplicemente per farsi ammirare.

The alarm-clock. the traffic of the morning. a cappuccino. the train. the factory. the office and a quick meal in anger.
A break at last. more than a hundred images and colours evenlope my memories.
The green of meadows. the red of fruits. the yellow of lemons. clear. bright colours. well defined contours outline the shapes we already know: pumpkin. eggplants. beans. I should never have thought that with its worried look. it is asking me: "who am I?". And now. I am not so sure I know.
Some minutes ago I would have sworn it was a cabbage. a savoy cabbage. but what about now?
I have asked myself till I feel sick: "is what I see only what I know?"
I observe. I search and I find myself among the pores of its leaves. following its veins. vanishing in its own colours. leading nowhere.
As a paradox: everyday I discover that nature has become more unnatural than its image.
The artifice of nature is now natural artifice of things. the image of reality is stronger than reality itself.
As a small man I look at nature from the bottom to the top: and the fruits turns into monument. the wicker basket into a skyscraper. the meadows into a forest.
I am lost and I cannot get back.
I discover things I have never notice before and the daily obviousness become wonder: Alice's mirror becomes transparent and reveals its World of Wonder.
The descriptive precision of these paintings is extraordinary: its the imperfection itself to make them unbelievably real.
The caterpillar, the hole and the bruise on the fruit make these still life credible to man's eye.
Silence and wonder turn these works into a window, open onto an enchanted world, I wouldn't be surprised to meet a gnome among those green meadows and threadlike leaves.
If the northern painting has made us realise, also through Caravaggio's work the capabilities of oil painting techniques in expressing the truth, today composition is rediscovered: precise, coherent, more than symmetrical, harmonious.
The challenge between man and machine is compulsory in a era where virtual is taking the place of reality and artificial intelligence accompanies human logic.
With his works Piergiuseppe Occleppo has synthesised a part of nature far us; we cannot deny that, from now on. the lawn behind our house has got a new semantic value.
It is like awaiking from the nightmare of the absurd and realising that everything has got an order: the lavish tables and the fruits in the basket; realizing in a minute that our human dimension persists.
I think I could not add anything to these paintings. which actually tell their own story.
The painting technique is so keen that it is almost imperceptible,. these paintings are here simply to be admired.

Gabriele Lombardo