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COSMOGONIE
il grande mistero dell’universo esplorato da
Paolo Barlusconi
progetto culturale interdisciplinare a cura di Michele Caldarelli

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COMUNE DI ASIAGO

Palazzo del Turismo Millepini - Asiago (Vicenza)
nell'ambito della Notte Nera
in collaborazione con
INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica - Osservatorio Astronomico di Padova

dal 20 al 22 agosto 2010 ospita
COSMOGONIE
il grande mistero dell’universo esplorato da
Paolo Barlusconi
progetto culturale interdisciplinare a cura di Michele Caldarelli

PROGRAMMA
20 agosto - dalle 15.00 alle 20.00
Apertura della mostra e proiezione del video multimediale Cosmogonie.
21 agosto - dalle 15.00 alle 24.00
Apertura della mostra e proiezione del video multimediale Cosmogonie.
21 agosto - dalle 21.30 alle 24.00
Collegamento diretto con l'Osservatorio Astronomico di Cima Ekar
per una notte osservativa al telescopio Copernico. Gli astronomi ed i tecnici guideranno il pubblico con spiegazioni e chiarimenti sulle immagini proiettate in diretta.
Proiezione continuativa di un telegiornale a carattere astronomico in streaming.
22 agosto - dalle 15.00 alle 20.00
Apertura della mostra e proiezione del video multimediale Cosmogonie.

INTRODUZIONE A COSMOGONIE

L’ARGOMENTO del progetto è il COSMO. Un cosmo inteso come MULTIVERSO visto, letto e interpretato mettendo a confronto le più diverse teorie che via via vengono raccontate e spiegate in occasione di incontri, manifestazioni e convegni a carattere interdisciplinare. L’intenzione programmatica del progetto, qui ad Asiago alla sua undicesima tappa espositiva, è quella di sviluppare un clima di sinergia possibile fra le arti e le scienze che non trascuri alcuna disciplina e ne favorisca ispirazione reciproca proponendo interventi di fisici, astronomi, matematici, architetti, poeti, filosofi, astrofisici, botanici...

IL SENSO del termine cosmogonia contiene il concetto di generazione e, relativamente a ciò, si vuole mettere in luce quanto siano interessanti sia le considerazioni di carattere scientifico sia le interpretazioni di carattere mitologico o fantastico. Gli spunti di confronto nascono pertanto dalle varie visioni del cosmo che la storia dell’uomo ha prodotto nei secoli. Quindi, buchi neri e stringhe cosmiche si pongono sullo stesso piano di stimolo creativo delle visioni del mondo delle civiltà mesopotamiche o precolombiane.

LE OPERE esposte sono realizzate da Paolo Barlusconi con i materiali più disparati di uso quotidiano e di produzione industriale, utilizzati come elementi, segni alfabetici o grammaticali per articolare un racconto. Ogni opera viene creata, più che plasmando la materia secondo i principi della pittura o della scultura, provocando, agli occhi dell’osservatore, una sorta di passaggio di stato degli oggetti utilizzati, ponendo in comunicazione due universi paralleli attraverso una sorta di paradosso. Concentrando l’attenzione sulla forma semplice, propria degli oggetti, resa irriconoscibile ad un primo esame, trasformandola in qualcosa di enigmatico e completamente nuovo. L’estro creativo però non è lasciato al caso... ogni opera  viene anzi elaborata tenendo presenti regole e funzioni geometrico-matematiche di proporzionamento (la Sezione Aurea, ad esempio) in base alle quali tutto viene strutturato secondo rapporti di equilibrio la cui ragion d'essere è scandita dai numeri. Operando così una rivisitazione degli oggetti a livello formale, a prescindere dalla loro funzionalità, ogni elemento diventa il mattone, il modulo con il quale viene creata l'opera; si potrebbe parlare di una metamateria, cioè di una materia che va oltre la propria funzione originaria, oppure, anche di una trasfigurazione dell'oggetto di uso comune.

L'OSSERVATORIO

L'Osservatorio Astrofisico di Asiago sorge su un colle, tra i verdi prati dell'Altopiano di Asiago, a 1045 metri di altezza, circondato e protetto da una folta abetaia. Gli edifici principali furono progettati dall'architetto Daniele Calabi negli anni '30, in uno stile molto particolare che lo rende ancora oggi uno dei siti astronomici più affascinanti al mondo. Nell'ampia area sorgono la cupola del telescopio Galileo con la control room, l'edificio dell'officina meccanica, la palazzina degli uffici, e le foresterie per gli ospiti. La sede ospita anche la cupola del telescopio Schmidt dell'Osservatorio Astronomico di Padova costruito nel 1967, utilizzata attualmente come Sala Multimediale per le visite didattiche aperte al pubblico, dopo che il telescopio è stato spostato nella stazione osservativa di Cima Ekar nel 1992. La sede di Cima Ekar, ad una altitudine di 1350 m, a poco meno di 4 km in linea d'aria dalla sede storica dell'Osservatorio, ospita ora tutta la strumentazione principale dell' Osservatorio Astronomico di Padova (INAF). Venne fondata nel 1973 con l'inaugurazione del maggiore strumento ottico su suolo italiano, il telescopio riflettore da 182 cm di diametro "Copernico", e ospita anche il telescopio Schmidt da 40/50 cm e il telescopio Schmidt da 67/92 cm, tutt'ora il più grande del suo genere in Italia.
Il telescopio Copernico - L'idea di costruire un nuovo telescopio di più grandi dimensioni rispetto allo storico Galileo, il 122 cm, venne a Leonida Rosino alla fine degli anni sessanta. L'estensione delle ricerche a oggetti celesti sempre più piccoli e lontani imponeva infatti l'impiego di uno strumento più potente, per mantenere l'Osservatorio di Asiago in linea con i maggiori istituti astronomici d'Europa. Già a quel tempo l'espansione urbanistica di Asiago aveva iniziato a danneggiare notevolmente il lavoro notturno dei telescopi e la scelta del sito per il nuovo strumento fu di conseguenza una decisione molto dibattuta. Per sottrarsi al disturbo dell'illuminazione notturna sarebbe stato necessario allontanarsi il più possibile dai centri abitati dell'Altopiano, d'altra parte il progetto per un nuovo telescopio richiedeva un notevole impegno finanziario in un periodo di ristrettezze economiche, specie per la ricerca scientifica. La scelta del sito ove collocare il nuovo telescopio doveva quindi bilanciare il vantaggio di avere già a disposizione ad Asiago gli uffici, le abitazioni per gli astronomi e le attrezzate officine meccaniche, con lo svantaggio di un paese in continua crescita per l'incremento del turismo, la spregiudicata speculazione edilizia e il conseguente continuo peggioramento del cielo notturno: erano ormai lontani gli anni della costruzione del 122 cm, quando il Commissario Prefettizio di Asiago Cunico, nel suo discorso inaugurale, aveva elogiato la meravigliosa limpidezza dei cieli di Asiago. La decisione da prendere era davvero importante e Rosino nell'estate del 1969 chiamò a riunione tutti gli astronomi di Asiago per sentire diverse opinioni e condividire con i colleghi una scelta davvero importante. Venne così deciso di collocare il nuovo strumento a Cima Ekar, a 1370 metri di quota, in un luogo a circa 5 km in linea d'aria da Asiago e quindi un po' riparato dalle luci dei paesi, ma allo stesso tempo facilmente raggiugibile dalla sede dei Pennar. Le difficoltà finanziarie pesarono non poco su questa scelta. Partì in questo modo il progetto del telescopio di 182 cm, che divenne ed è tuttora il più grande strumento che opera in Italia, mentre il primato di maggiore telescopio italiano spetta oggi al Telescopio Nazionale Galileo (TNG), costruito nell'isola di La Palma, Canarie.

per ulteriori informazioni
INAF - Osservatorio Astronomico di Padova, sede di Asiago
Localita' Pennar - Via dell'Osservatorio, 8 36012 Asiago (Vicenza)

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