L'attuale
biblioteca trae la sua origine dalla esigua raccolta libraria (meno di
un centinaio di volumi) appartenente alla Pontificia Scuola degli
Ingegneri di Roma, Scuola istituita con moto proprio il 23 ottobre 1817
da Pio VII.
Trasferita la Scuola nel Palazzo della "Sapienza",
attualmente sede dell'Archivio di Stato, il fondo librario venne
ospitato dalla Biblioteca Alessandrina, pur conservando catalogo
separato. Come importante biblioteca tecnica e matematica essa si
afferma solo dopo il 1870 per iniziativa del prof. Luigi Cremona,
direttore della Reale Scuola di Applicazione degli Ingegneri che era
stata riorganizzata con R.D. del 9 ottobre 1873.
Alla Scuola fu assegnata come sede il convento di
San Pietro in Vincoli e nel 1876 venne utilizzato per la biblioteca lo
spazio dell'ex refettorio dei frati. Sotto la direzione del prof.
Valentino Cerruti (1878-1904) e poi del prof.Lucio Silla (1904-1921), la
biblioteca arricchì considerevolmente il suo patrimonio con una oculata
politica di acquisti mirante non solo a dotarla di raccolte librarie
scientificamente aggiornate di specifico interesse fisico-matematico, ma
anche di interi fondi librari di interesse storico bibliografico.
Contribuirono, altresiì, alla affermazione della biblioteca donazioni di
importanti matematici noncheé l'acquisizione nel 1878 delle
pubblicazioni della Biblioteca della Società Italiana di Scienze (detta
dei XL) che comprendevano, prevalentemente, le collezioni degli Atti
delle più importanti Accademie e Società scientifiche del mondo.
Nel 1882 fu acquistata la raccolta dell'ing.
Antonio Stefanucci; nel 1900 la biblioteca fu arricchita dal cospicuo
fondo matematico del prof. Eugenio Beltrami donato dalla vedova; mentre
nel 1909 fu acquistato il ricco patrimonio matematico del prof. Luigi
Cremona. Nel periodo antecedente il trasferimento della "Scuola di
Matematica" nell'attuale sede progettata dall'architetto Gio Ponti e
sita nella cittaà universitaria, la biblioteca accrebbe ulteriormente il
suo fondo. Ad essa dettero impulso, anche con donazioni personali,
illustri studiosi quali, per citarne solo alcuni, Castelnuovo, Volterra,
Levi Civita, Severi, Enriques.
E' interessante sottolineare come il progetto
architettonico di Gio Ponti sia da considerarsi all'avanguardia in
quanto è uno dei pochi esempi esistenti nelle università italiane di uno
spazio concepito specificatamente per una biblioteca. Il complesso,
formato da una sala di lettura, da quattro piani di scaffalature aperte e
da due piani di magazzino, occupa 640 mq di superficie ed è ancora oggi
funzionalmente ed esteticamente valido.
Quando, nell'ottobre del 1935, l'attuale sede
venne occupata dal nuovo Istituto di Matematica vennero acquisite dalla
Biblioteca di San Pietro in Vincoli le opere di interesse più
specificatamente matematico nonché numerose opere e riviste riguardanti
le Scienze fisiche, chimiche e umane. Nei decenni seguenti la
Biblioteca, pur mantenendo la sua funzione storica e di conservazione
per la storia della matematica e delle scienze, si specializza
ulteriormente nei settori della matematica pura e applicata. Il suo
patrimonio documentario la porta oggi ad essere la più completa in
Italia e tra le maggiori del mondo.
Il fondo bibliografico consiste in circa 106.650
volumi ed in 1.326 titoli di riviste, tra correnti e cessate, di
rilevante interesse scientifico, oltre a diverse centinaia di
manoscritti moderni e carteggi autografi di matematici delle più
importanti comunità scientifiche internazionali. Il fondo antico è
costituito da circa 2500 opere edite dal 1482 al 1830.
Tratto
da:A. Piccolomo,L. Vespucci,
La biblioteca del
Dipartimento di Matematica "Guido Castelnuovo",
in F. Conti, E. Giusti (a
cura di), Oltre
il compasso.
La geometria delle
curve, Roma, Edizioni
CARTE SEGRETE, 1993.
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2006, Biblioteca del Dipartimento di Matematica “Guido Castelnuovo”
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