Archivio Attivo Arte
Contemporanea
http://www.caldarelli.it
Galleria
d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c - Como - archivio storico
documentativo
CHIACCHIERE
LUNATICHE
RICORDI - RIFLESSIONI - PROGETTI - RACCONTI - DOCUMENTI
"LA NOUVELLE LUNE OU HISTOIRE DE PŒQUILON" 1770 di ALEXIS-JEAN LE BRET (1693 – 1779)
(pagina a cura di Pino Turano Calindonio - pseud.) Il
racconto di Le Bret non descrive alcun viaggio iniziale perché il
protagonista del racconto, Poequillon, è nato a Verticéphalie, la
capitale dell'omonimo impero situato proprio sulla Luna. Sélénos,
il genio tutelare di quel mondo, gli concede, alla nascita, il dono
di poter esprimere e vedere realizzati tutti i propri desideri. A due
condizioni, però, di non poter mai formulare due volte il medesimo
desiderio e di attendere almeno due rivoluzioni solari (due anni)
prima di poterne esprimere un'altro (in moda da non sovrapporsi al
corso del destino). Altra limitazione era anche quella di dover
attendere di aver compiuto il quattordicesimo anno di età prima di
poter godere di questo potere. Compiutili. Poequillon chiede una
montagna d'oro e la ottiene ma il destino volle che la consumasse in
breve tempo riducendosi in povertà assoluta. La seconda volta che si
rivolge al Dio Chrysope – un alchimista che lo aveva affiancato nel
dilapidare il suo patrimonio – gli suggerisce di chiedere la Pietra
Filosofare, che gli avrebbe permesso di produrre da se tutto l'oro
che desiderasse. Sélénos lo accontenta donandogli tutta la polvere
della luna (che si rivela essere “Polvere di Proiezione” elemento
indispensabile per la fabbricazione della Pietra Filosofale).
Utilizzando cinquanta carriole al giorno divenne ricco e libero da
qualsiasi necessità materiale. Verticéphalie diventa presto il suo
regno personale e Poequillon ormai conduce una vita immersa in ogni
tipo di agio: donne, feste e opulenza in ogni cosa. Malgrado tutto
ciò, si accorge di invecchiare, soffrendo tutti i disagi dell'età
che avanza. Si confida allora con un Sélénopolita che gli racconta
di essere in possesso di un antico manoscritto in cui compare notizia
di una Fontana della Giovinezza... Poequillon subito la ottiene col
terzo desiderio e, fatta canalizzare l'acqua della fontana fino al
giardino della sua residenza, ne beve a più riprese fino a
tramutarsi in un giovane Narciso. Nessuno più lo riconosce e viene
cacciato dal suo palazzo. Dovendo ora attendere due anni per poter
esprimere un altro desiderio, si rifugia nel suo harem dove trascorre
i due anni necessari. Li si accorge dello stato anarchico e gioioso
in cui vivono i suoi sudditi in sua assenza. Passati i due anni
recupera il suo aspetto adulto con un altro desiderio. Dopo una buona pulizia morale e fisica del suo palazzo Poequillon decide di avere una sola donna e sposa Cyclaë, che sventuratamente muore per una indigestione di coccolato! Chiede allora, passati altri due anni, di far resuscitare la sua consorte e di farla rivivere tutto il tempo che lei gli fosse stata fedele, perché in cuor suo non ne dubitava, ma si sbagliava... Cyclaë come riapre gli occhi, muore nuovamente all'istante. Ma come, esclamò addolorato Poequillon, nemmeno due giorni! Ma il nostro eroe glissa e nonostante il doppio dolore, si innamora nuovamente, della tenera Semirame che lo avrebbe affiancato per molti anni felici... ma la storia non si conclude così (siamo a pagina 28 di 191, solo della prima parte del libro! Lascio la curiosità sufficiente a proseguire la lettura di questo racconto dai mille risvolti e colpi di scena... |