INTRODUZIONE

Un uomo è in cammino, solo, e di rado si lascia temporaneamente affiancare da pochi, taciturni compagni di viaggio lungo una via che si snoda verso l'orizzonte, in un vasto paesaggio che appare quasi brullo, apparentemente immobile. Ciò nonostante l'uomo sembra calarsi armoniosamente in questo ambiente fatto di silenzio profondo, assecondando gli eventi atmosferici, offrendo la propria fisicità all'energia della natura. L'uomo di Bruno Bordoli affronta un viaggio impegnativo lungo una teoria di opere dipinte ad olio su strette strisce di carta, ampie come panoramiche, articolate in una successione di piani sequenza di immagini archiviate e memorizzate in chissà quale spazio profondo del proprio animo. L'uomo di Bordoli attraversa le regioni della memoria seguendo una strada bianca che si allunga e si snoda tra territori d'ombra rischiarati dai bagliori dell'alba, dal rosso del tramonto, dal riflesso argenteo del mare scorto in lontananza o dal biancore di nuvole retroilluminate da una fonte di luce quasi irreale. L'uomo avanza a piedi, tenace, cadenzando faticosamente il passo, seguendo il ritmo del proprio respiro, controllando il battito del cuore, proiettandosi con lo sguardo verso la linea dell'orizzonte, individuando una meta reale o mentale. Procede in un volontario silenzio, coltivando i propri pensieri, lasciandoli germogliare, crescere e propagarsi nella propria testa. Chissà dove sta andando, se mai arriverà alla meta... Ce la farà a sopportare la fatica, il bello, il cattivo tempo? Avrà ripensamenti?, Tornerà indietro? Ma, soprattutto, perché lo fa? Cosa lo spinge ad affrontare questo sogno ad occhi aperti? Forse tutto questo per lui è irrilevante, perché questo non è in definitiva un viaggio fisico. Lui se ne sta così, assorto in una strana malinconia contemplativa, che non è tristezza quanto piuttosto presagio. Perché quest'uomo, vestito di nero fumo vellutato, in realtà lo sa di essere effimero come un'ombra, inafferrabile, accomodante, e al pari di questa plasmato dal variare della luce, di quella energia misteriosa che sottende l'essenza della vita stessa.

(Rosabianca Mascetti)