Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c 22100 Como
ARBORES ET HERBÆ

mostra tematica interdisciplinare
12 giugno - 15 luglio 2004

Camilian Demetrescu
senza titolo
acrilico su legno curvato - 1970 - cm. 80 x 130


Note biografiche

Pittore, scultore, scrittore e studioso di storia dell'arte, nato in Romania nel 1924. Diplomato dell'Accademia di Belle Arti di Bucarest, studi paralleli di medicina e filosofia. Membro fondatore dell'Unione degli Artisti di Romania, partecipa alle principali mostre organizzate dallo Stato in Patria e all'estero.
Per sfuggire al condizionamento ideologico del regime nella sua arte, svolge contemporaneamente attività di scrittore e storico d'arte sulla stampa e alla radiotelevisione romena.
Nel 1969 si trasferisce in Occidente e chiede asilo politico in Italia.
Per guarire dall'incubo del cosiddetto realismo socialista – imposto dal regime - passa all'astrattismo.
In Italia è invitato due volte alla Biennale di Venezia, al Festival dei due Mondi di Spoleto, alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Lo Stato italiano gli organizza quattro grandi mostre antologiche a Perugia (1972),  a Parma - Palazzo della Pillotta (1975), a Viterbo - Palazzo dei Priori, (1977), e alla Calcografia Nazionale di Roma (1981). In 30 anni di attività artistica in occidente ha presentato numerose mostre personali in Italia e all’estero. Si sono interessati al suo lavoro prestigiosi storici e critici d’arte italiani e stranieri.
Nel 1977 restaura assieme alla sua famiglia il rudere della pieve romanica SS Filippo e Giacomo, del XI secolo - il più antico monumento medievale di Gallese - abbandonato da più di due secoli, deturpato e completamente invaso dalla vegetazione.
Due anni dopo il restauro, nel gennaio del 1979, la chiesa fu devastata e saccheggiata dalle Brigate Rosse, come ”punizione” per il “tradimento” (esuli fuggiti da un Paese comunista).
La sua arte, come la sua vita, subisce una svolta. In seguito ad un profondo cambiamento interiore e all’incontro a Parigi con Mircea Eliade (il grande storico delle religioni, suo connazionale) abbandona l'astrattismo e si dedica ad un'arte di contenuti spirituali, incentrata sul sacro e in difesa del sacro.
Il suo nuovo pubblico si colloca soprattutto nei movimenti di risveglio spirituale europeo. Gira l'Italia con mostre e conferenze, invitato da varie comunità, centri culturali, associazioni d'arte, diocesi ecc.
Dal 1980 fino al 1994 presenta al Meeting per l’Amicizia fra i Popoli di Rimini, in diverse città italiane e all'estero cinque mostre sui temi scottanti della civiltà moderna: Per sconfiggere il drago (1982) mostra allestita appositamente per la visita del Papa, Il Drago e l'Utopia (1983), Via Crucis Atomicae (1985), Impossibile Paradiso? (1988) e Hierofanie - simboli paralleli (I994). In queste mostre a carattere programmatico, il discorso artistico cammina su due binari: parola e immagine. Le opere sono accompagnate da dialoghi e aforismi, formando un complesso di catechesi visiva sui temi della caduta e della ripresa spirituale nella società secolarizzata del nostro tempo.
Nel 1995 sostiene al Meeting, assieme al teologo Julien Ries, un seminario di tre giorni sul valore del simbolo nella civiltà cristiana.
Nel 1981 - 1982 esegue e pubblica una cartella di litografie intitolata “Pluralismo – 42 disegni sul fantasma del socialismo reale” ispirata dalla drammatica repressione del regime di Warsavia contro Solidarnosch, presentata dal filosofo Rosario Assunto. Offre la cartella che al Santo Padre nella sua mostra a Rimini del 1982.
Nel 1983 esegue per il monastero trappista di Vitorchiano l’arazzo votivo destinato alla beatificazione di Suor Gabriella - che offrì la sua vita per l’unità delle chiese - celebrata dal Santo Padre nella Basilica San Paolo fuori mura a Roma. In questa immagine la Beata Gabriella, che incarna il cattolicesimo, è affiancata a sinistra dalle torri della Cattedrale di Lincoln (per la chiesa anglicana) e le cupole di Santa Sofia di Costantinopoli (per la chiesa orientale). Fu significativa la scelta di un artista ortodosso per una simile opera.
Nel 1985 realizza un grande arazzo raffigurante la “Resurrezione di Cristo”, per la chiesa “Beata Vergine di Lourdes” a Vercelli.
Nel 1992-93 esegue per la chiesa “Visitazione di Maria” a Donada (RO) due tele di grandi dimensioni, in tempera medievale, raffiguranti “Il miracolo di San Francesco di Paola sul Po, del 1926” e “La visitazione di Maria ad Elisabetta”.
Nel 1986 è invitato dalla Pontificia Commissione per l’arte del Vaticano - assieme a 33 artisti europei ad illustrare la Divina Commedia, edita da Casa Dante e dalla Zecca dello Stato, nella più ampia edizione mai stampata in Italia. L’opera fu presentata nei musei Vaticani alla presenza del Santo Padre.
Nel 1990 riceve il Premio Internazionale "Il Labirinto d'argento", conferito in precedenza al poeta argentino Jorge Luis Borges, al filosofo Augusto del Noce, al teologo Julien Ries, allo storico Reynald Sécher ed altri.
Nel 1991 è insignito del Premio Internazionale per l'Arte "La Pleyade" conferito dalla Fondazione Adenauer e dalla Camera dei Deputati.
Dal 1971 è membro dell’Accademia Tiberina, la più antica accademia di Roma.

Attivo per trent’anni nell'esilio politico partecipa attivamente sulla stampa occidentale e della diaspora alla denuncia della dittatura comunista, implicato direttamente nella lotta di liberazione del suo popolo. Nel 1983 è membro fondatore a Parigi della “Internazionale della Resistenza al Totalitarismo comunista” costituita da esponenti dell’esilio politico dei Paesi dell’Est.
Nel 1991, dopo la rivoluzione romena e la caduta del regime comunista, in collaborazione con varie diocesi e comunità italiane raccoglie fondi e stampa due edizioni della Bibbia in lingua romena - nella traduzione dal greco e dall’aramaico del grande scrittore e teologo romeno Gala Galaction - distribuita in Romania come simbolo di gemellaggio in Cristo fra cattolici e ortodossi

In parallelo Demetrescu svolge una intensa attività culturale che rappresenta il contributo di un ortodosso alla riscoperta del simbolo nell’iconografia sacra dell’occidente.
Nel 1997 pubblica presso “Il Cerchio” di Rimini il primo volume sul “Simbolo nell’arte romanica” dal titolo “SOLSTIZIO ETERNO”, dedicato alle basiliche S. Pietro e S. Maria Maggiore di Tuscania, al duomo di Civita Castellana, alla Collegiata di Lugnano in Teverina, alla Cripta del duomo di Nepi, ecc. Nel 1978 esce il secondo volume “PROVERBI DI PIETRA”, sulle cattedrali romaniche di Piacenza e Ferrara, opere dello stesso scultore e architetto Nicholaus. Prossimamente uscirà il terzo volume “SOGLIA DEL PARADISO”, che analizza il simbolismo nel romanico longobardo a Viterbo e dintorni (Il Duomo S. Lorenzo, S. Maria Nuova, S. Giovanni in Zoccoli, S. Sisto, S. Flaviano di Montefiascone e S. Giorgio di Soriano nel Cimino).
Nel 1997, invitato dall’arcivescovo di Ferrara Carlo Caffarra, presenta i simboli della facciata del Duomo, dinanzi alla cittadinanza, con voci recitanti e movimento di luci. Nel 1998, è invitato dal Capitolo della Chiesa Cattedrale e dall’Assessorato alla cultura di Piacenza di presentare allo stesso modo i simboli della facciata del Duomo e dei capitelli interni, presentazione replicata nel 1999. Nello stesso anno presenta in piazza i simboli della Collegiata di Lugnano in Teverina (Umbria).
Nel 1998, coinvolto assieme alla famiglia nella lotta civile contro l’installazione nell’area abitata di Gallese di una potente stazione di antenne satellitari, s’impegna, dopo la vittoria, a realizzare una scultura ex-voto all’aperto, raffigurante San Famiano – protettore della città – in atto di calpestare simbolicamente un’antenna parabolica. L’opera è stata inaugurata il 17 luglio, a Pomaro, nel luogo dove dovevano sorgere le antenne, proprio nel giorno che ricorda l’arrivo di San Famiano a Gallese nel 1150. Il bassorilievo è stato benedetto dal Santo Padre il 22 agosto ’99, a Castelgandolfo, dopo il concerto di ringraziamento per la Sua visita ecumenica in Romania.
Nel 2000, invitato dal Governo romeno, presenta a Bucarest una ampia mostra antologica intitolata “30 anni d’Arte in Italia”, con più di trecento opere del periodo astratto e figurativo realizzate nel suo esilio italiano.
Il 1 dicembre 2000 – festa nazionale della Romania – il presidente della Repubblica Emil Constantinescu conferisce a Camilian Demetrescu la più alta onorificenza dello Stato romeno, l’Ordine “Steaua Romaniei in gradul de mare ofiter” (La stella della Romania in grado di grande ufficiale) per “il contributo del tutto eccezionale al servizio della democrazia e della cultura romena nel mondo”.
Nel 2001, invitato dal Rotary–Farnese piacentino, presenta nella Sala dei Portici della Cattedrale la conferenza con diapositive sul tema Il Simbolismo Astrale nel Duomo di Piacenza, aggiungendo nuovi elementi di ricerca e approfondimento.
Nel 2002 espone al Meeting di Rimini un arazzo di grandi dimensioni, dal titolo “Abbraccio Cosmico” – “L’Amor che move il sole e l’altre stelle” (Dante, l’ultimo verso della Divina Commedia). E’ la risposta che l’artista vuole dare alla tragedia dell’undici settembre a New York. Nel 2003 espone lo stesso arazzo nel Duomo San Lorenzo di Viterbo, nel quadro del Convegno Nazionale Ecumenico.
Vive e lavora a Gallese, in provincia di Viterbo.

Mostre personali

1968 Bucarest – Galeriile Fondului Plastic – pittura
1970 Roma –
Galleria Studio d’Arte Moderna S.M.13, introduzione al catalogo G.C.Argan,
Milano - Galleria Il Giorno, organizzata dalla rivista internazionale D’Ars Agency,
ComoGalleria Il Salotto. Conchiglie, forme plastiche parietali in legno e  serigrafie,
Roma Studio d’Arte Moderna S.M.13 Forme plastiche in sicoglas, realizzate al Centro Polimero Arte di Castiglione–Olona, Varese.
Milano – Galleria Cadario – prefazione del catalogo ai nuovi lavori G.C.Argan.
Bologna – Galleria La Nuova Loggia. Parma Galleria d’Arte Moderna Centro  Steccata.
SpoletoFestival dei Due Mondi, sala personale.  PerugiaPalazzo dei Priori, organizzat dal comune di Perugia, introduzione al catalogo Rosario Assunto. conchiglie, forme
plastiche in legno e sicoglas, serigrafie, progetti  di grandi forme architettoniche   in plein air..
1973 Roma – Galleria Punto Tre Conchiglie, forme plastiche în legno e sicoglas, serigrafie.
1975
Parma Palazzo della Pilotta, mostra organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte - Università di Parma. Prefazione del catalogo G.C.Argan, Rosario Assunto, Sandra Orienti, A.C.Quintavalle, Italo Tomassoni – Conchiglie, forme plastiche in legno e sicoglas, strutture topologiche – simboli e miti arcaici – grafica, progetti architettonici in plei air (realizzate în sette anni d’arte in Italia).
1976 Trieste Galleria Forum, Venezia – Galleria Ravagnan – introduzione al del catalogo Giuseppe Marchiori – Conchiglie, forme plastiche in legno e sicoglas, strutture topologiche, serigrafie.
1977 Viterbo – Palazzo dei Priori, Sala Regia – mostra retrospectiva organizzata dal comune e dal  Consorzio delle Biblioteche di Viterbo – Prefazione del catalogo G.C.Argan, Rosario Assunto, Italo Tomassoni, C.A.Quintavalle. Raccolta dei principali lavori cu principalele del periodo astratto - sculpture, grafica, progetti arhitettonici.
1979  Roma – Il Dal Centro di Arhitettura Margutta. Prefazione del catalogo Fortunato Bellonzi. Parigi – Galleria Paris–Sculpt Conchiglie, forme plastiche astratte, sicoglas, sculture topologiche costruite în legno modulare (ultima mostra d’arte astratta).
1981 Roma Palazzo della Calcografai Nazionale, Fontana Trevi, “Per sconfiggere il drago“ – simboli medievali e  contemporaneià, la prima mostra figurativa del nuovo periodo, organizzata dal Ministero della Culturii d’Italia e dalla Calcografia NazionalePrefazione del catalogo Mircea Eliade, Ennio Francia, Federica di Castro, Rosario Assunto  tempere, sculptura, disegni, progetti di serigrafie.
1982 Ravenna Pallazzo del Comune, Sala Reggia“Omaggio a San Francesco“ – per  l’ VIII centennario della nascita di San Francesco d’Assisi. Pescara – Istituto Teologico Toniolo, “Omaggio a  San Francesco“, simboli medievali. RiminiMeeting per l’Amicizia fra i Popoli “Per sconfiggere il drago“, “Omaggio a San Francesco“, “Pluralismo“ (42 disegni sul fantasma del socialismo reale) – mostra allestita in onore del  Papa Giovanni Paolo  II - Tempere, disegni, serigrafie.
1983 Rimini – Meeting per l’Amicizia fra i Popoli – “Il Dragoe l’ Utopia“,  la seconda doua mostra a carattere programmato. 72 disegni e dialoghi, arazzi. FiuggiGalleria Silva Splendid–Hotel, nel quadro del Festival della Democrazia Cristiana. Fontevraud (Loire, Francia) “Les rencontres de Fontevraud“– Abazzia Benedittina, Le Grand Réfectoire. Termoli – Aula Magna dell’Istituto d’Arte, nel quadro del congresso teologico. “Il Drago ºi Utopia“ disegni e arazzi.
1984 Brescia Basilica romanica Santa Maria del Carmine, expoziþie organizzata dal Centro culturale “Il Telaio“.  Bergamo Aula Magna degli Archivi di Stato, organizzata  dal Centro culturale “Il Cantiere“. VercelliAuditorium Santa Chiara, organizzata dal Centro culturale “San Michele“ – “Il Drago e  Utopia“  disegni e  arazzi.
1985 Rimini – Meeting per l’Amicizia fra i Popoli – “Via Crucis Atomicae“, mostra audiovisiva – immagine, testo, voci recitanti – proiezione su schermo di grandi dimensioni, prezentata in prima nazionale a Rimini, con attori.
1986 Mostra itinerante în 36 città d’Italia e in Svizzera italiana con  “Via Crucis Atomicae“, organizzata da Centri culturali, Licei, Università, Associazioni  religiose, Instituti  d’arte etc.
 Viterbo – Palazzo dei Papi – mostra retrospettiva Arazzi, sculture, tempere, disegni – “Il Drago e l’Utopia“, “Via Crucis Atomicae“.  
1988 Rimini – Meeting per l’Amicizia fra i Popoli “Impossibile Paradiso?“– la quarta mostra a  carattere programmato. Disegni e arazzi. CastrovillariPalazzo del Comune. Tropea Aula Magna  dell’Istituto Teologico. “Impossibile Paradiso?“.
1989 Capriate – Museo  d’Arte Contemporanea – “Impossibile Paradiso?“
 Rho, Milano, Auditorium Mons. Maggiolini “Impossibile Paradiso?“ presentato in audiovisivo, all’apertura del Ciclo di quattro incontri con personaggi veri, riprendendo i personaggi simbolici: Il Nichillista, l’Edonista, l’Utopico e  l’Uomo di fede. Castelfranco VenetoIl Teatro Accademico . Riese, TrevisoPalazzo del Comune. Spettacoli con“Impossibile Paradiso“, in audiovisivo.
1990 Cinisello, MilanoVilla Ghirlanda. “Impossibile Paradiso?“ disegni e arazzi. PiacenzaMuseo d’Arte Moderna – “Il Drago e l’ Utopia“   disegni e arazzi.
1991–1993  Realizza i due affreschi di grandi dimensioni, in tempera medievale, per la Basilica di  Donada (Veneto): “Il Miracolo di San Francesco di Paola“  e “Maria nella casa di Elisabetta“.
1994 Meeting per l’Amicizia fra i Popoli“Hierofanie – Simboli paralleli“– la quinta mostra a carattere  programmato,  arazzi e tempere.
1995 PiacenzaBasilica San Fermo – “Hierofanie – Simboli paralleli“. – nel quadro del IX centenario della prima Crociata.
1996  Urbino – Aula Magna dell’Università e Viterbo Academia di Bellearti. “Hierofanei – Simboli Paralleli“ , audiovisivo.
1999 Milano – Pinzano di Limbiate, “Hierofanie – Simboli Paralleli“ ,  audiovisivo.
2002 Meeting per l’Amicizia fra i Popoli  - Mostra di arazzi – al centro “Abbraccio cosmico”, dedicato alla tragedia dell’undici settembre

Mostre collettive

1970 Roma Accademia di Romania – “Arte Contemporanea Romena“. Pittura. Gallarate – Galleria dell’Arneta – forme plastiche parietali, serigrafie. Milano – Galleria M’Art,  forme plastiche in  sicoglas – multipli.
1971 Biennale di Venezia –  Ca’ Pesaro, Museo d’Arte Moderna - rassegna internazionale “Grafica Europea“. Palazzo del Cinema  – Lido di Venezia – scultura. Sett.– ott. – grafica e scultura.
1972 RomaMuseo di Roma – “50 artisti contemporanei“. Firenze – Palazzo Braschi – Arte contemporanea, presentata dedalla Galleria Giorgi. Monaco di Baviera – Istituto di cultura Italiana – “Arte italiana contemporanea“. Spoleto – Festival dei Due Mondi
– scultura ei grafica.
 Acireale Palazzo di Città – “Sesta Rassegna d’Arte Contemporanea“.
1975 Assisi Convento di San Francesco – “Grafica contemporanea“, Galleria Editalia. Acqua Santa – Terme – La seconda Quadriennale del  gruppo Immanentista, presentato da Rosario Assunto – Conchiglie,  forme plastiche  parietalei, mobìli, grafica.
1976 Bologna Arte Fiera – forme plastiche parietali, Galleria Forum, Trieste. Ascoli Piceno – “Prima Rassegna Nazionale d’Arte Contemporanea“ – scultur e grafica.
1977 Roma “Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma“ – Palazzo delle Esposizioni, mostra internazionale  “Artisti stranieri  operanti in Italia “ –  espone cinque sculture – Resurrezione, Maschera dii Zalmoxis, Getica, Tracica e  Dionysos.
1980 ComoGalleria Dell’Arco – “Scultura in Italia oggi“. Trieste – Galleria Forum – “Scultura internazionale“.
1985 Città del Vaticano – Mostra “Dante in Vaticano“ – Divina Commedia illustrata da artisti europei, edita  da Casa Dante di Roma – acqua forte, “Il veglio di Creta”, L’Inferno – canto XIV.

Tecnica degli arazzi

Dal 1981 inizia il periodo degli Arazzi, eseguiti secondo una tecnica particolare che permette interventi strutturali sul lavoro fino alla sua conclusione. Invece di usare la tecnica tradizionale del telaio, che non permette più nessun cambiamento dopo l’esecuzione dell’arazzo, Demetrescu ha scelto un procedimento nuovo: l’immagine è composta come un mosaico da vari pezzi tessuti, ricamati, o lavorati a maglia separatamente, assemblati e cuciti insieme su una grande tela di lino, secondo il progetto iniziale.
In questo modo l’artista può togliere e cambiare il pezzo che non corrisponde perfettamente alle sue intenzioni, migliorando continuamente la qualità estetica dell’arazzo. Per questo, tra il progetto iniziale e il risultato finale esiste sempre una grande differenza, a favore dell’opera che matura e arriva al suo compimento. Siccome non si tratta di arazzi puramente decorativi, ma sempre incentrati su immagini simboliche, è necessaria una accurata scelta della gamma cromatica, strettamente collegata al significato. Le sfumature delle tinte devono essere controllate in permanenza dall’autore. Questa tecnica non può quindi essere affidata a nessun laboratorio, anche con tessitori eccellenti.  Solo l’artista può eseguire l’arazzo, che si presenta, in effetti, in tutti i sensi, come un arazzo d’autore.  Evidentemente, con questo procedimento un artista non può realizzare più di tre o quattro opere in un anno (tra cui uno solo di grandi dimensioni). Di conseguenza, il valore di un simile lavoro manuale non può essere paragonato a quello eseguito in un laboratorio.
I materiali usati per il lavoro sono filo di lana, di cotone, di seta, d’oro e d’argento, su tela robusta di lino. Gli arazzi sono foderati sul dorso, e sostenuti sia da due sbarre di ferro oppure montati su telai di legno.

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