Camilian Demetrescu
senza titolo
acrilico su legno curvato - 1970 - cm. 80 x 130
Note biografiche
Pittore, scultore, scrittore
e studioso di storia dell'arte, nato in Romania nel 1924. Diplomato
dell'Accademia di Belle Arti di Bucarest, studi paralleli di medicina
e filosofia. Membro fondatore dell'Unione degli Artisti di Romania,
partecipa alle principali mostre organizzate dallo Stato in Patria
e all'estero.
Per sfuggire al condizionamento ideologico del regime nella sua arte,
svolge contemporaneamente attività di scrittore e storico d'arte sulla
stampa e alla radiotelevisione romena.
Nel 1969 si trasferisce in Occidente e chiede asilo politico in Italia.
Per guarire dall'incubo del cosiddetto realismo socialista – imposto
dal regime - passa all'astrattismo.
In Italia è invitato due volte alla Biennale di Venezia, al Festival
dei due Mondi di Spoleto, alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma.
Lo Stato italiano gli organizza quattro grandi mostre antologiche
a Perugia (1972), a Parma - Palazzo della Pillotta (1975), a Viterbo
- Palazzo dei Priori, (1977), e alla Calcografia Nazionale di Roma
(1981). In 30 anni di attività artistica in occidente ha presentato
numerose mostre personali in Italia e all’estero. Si sono interessati
al suo lavoro prestigiosi storici e critici d’arte italiani e stranieri.
Nel 1977 restaura assieme alla sua famiglia il rudere della pieve
romanica SS Filippo e Giacomo, del XI secolo - il più antico monumento
medievale di Gallese - abbandonato da più di due secoli, deturpato
e completamente invaso dalla vegetazione.
Due anni dopo il restauro, nel gennaio del 1979, la chiesa fu devastata
e saccheggiata dalle Brigate Rosse, come ”punizione” per il “tradimento”
(esuli fuggiti da un Paese comunista).
La sua arte, come la sua vita, subisce una svolta. In seguito ad un
profondo cambiamento interiore e all’incontro a Parigi con Mircea
Eliade (il grande storico delle religioni, suo connazionale) abbandona
l'astrattismo e si dedica ad un'arte di contenuti spirituali, incentrata
sul sacro e in difesa del sacro.
Il suo nuovo pubblico si colloca soprattutto nei movimenti di risveglio
spirituale europeo. Gira l'Italia con mostre e conferenze, invitato
da varie comunità, centri culturali, associazioni d'arte, diocesi
ecc.
Dal 1980 fino al 1994 presenta al Meeting per l’Amicizia fra i Popoli
di Rimini, in diverse città italiane e all'estero cinque mostre sui
temi scottanti della civiltà moderna: Per sconfiggere il drago
(1982) mostra allestita appositamente per la visita del Papa,
Il Drago e l'Utopia (1983), Via Crucis Atomicae (1985), Impossibile
Paradiso? (1988) e Hierofanie - simboli paralleli (I994). In
queste mostre a carattere programmatico, il discorso artistico cammina
su due binari: parola e immagine. Le opere sono accompagnate da dialoghi
e aforismi, formando un complesso di catechesi visiva sui temi della
caduta e della ripresa spirituale nella società secolarizzata del
nostro tempo.
Nel 1995 sostiene al Meeting, assieme al teologo Julien Ries, un seminario
di tre giorni sul valore del simbolo nella civiltà cristiana.
Nel 1981 - 1982 esegue e pubblica una cartella di litografie intitolata
“Pluralismo – 42 disegni sul fantasma del socialismo reale”
ispirata dalla drammatica repressione del regime di Warsavia contro
Solidarnosch, presentata dal filosofo Rosario Assunto. Offre la cartella
che al Santo Padre nella sua mostra a Rimini del 1982.
Nel 1983 esegue per il monastero trappista di Vitorchiano l’arazzo
votivo destinato alla beatificazione di Suor Gabriella - che offrì
la sua vita per l’unità delle chiese - celebrata dal Santo Padre nella
Basilica San Paolo fuori mura a Roma. In questa immagine la Beata
Gabriella, che incarna il cattolicesimo, è affiancata a sinistra dalle
torri della Cattedrale di Lincoln (per la chiesa anglicana) e le cupole
di Santa Sofia di Costantinopoli (per la chiesa orientale). Fu significativa
la scelta di un artista ortodosso per una simile opera.
Nel 1985 realizza un grande arazzo raffigurante la “Resurrezione
di Cristo”, per la chiesa “Beata Vergine di Lourdes” a Vercelli.
Nel 1992-93 esegue per la chiesa “Visitazione di Maria” a Donada (RO)
due tele di grandi dimensioni, in tempera medievale, raffiguranti
“Il miracolo di San Francesco di Paola sul Po, del 1926” e
“La visitazione di Maria ad Elisabetta”.
Nel 1986 è invitato dalla Pontificia Commissione per l’arte del
Vaticano - assieme a 33 artisti europei ad illustrare la Divina Commedia,
edita da Casa Dante e dalla Zecca dello Stato, nella più ampia edizione
mai stampata in Italia. L’opera fu presentata nei musei Vaticani alla
presenza del Santo Padre.
Nel 1990 riceve il Premio Internazionale "Il Labirinto
d'argento", conferito in precedenza al poeta argentino
Jorge Luis Borges, al filosofo Augusto del Noce, al teologo Julien
Ries, allo storico Reynald Sécher ed altri.
Nel 1991 è insignito del Premio Internazionale per l'Arte "La
Pleyade" conferito dalla Fondazione Adenauer e dalla
Camera dei Deputati.
Dal 1971 è membro dell’Accademia Tiberina, la più antica accademia
di Roma.
Attivo per trent’anni nell'esilio politico partecipa attivamente sulla
stampa occidentale e della diaspora alla denuncia della dittatura
comunista, implicato direttamente nella lotta di liberazione del suo
popolo. Nel 1983 è membro fondatore a Parigi della “Internazionale
della Resistenza al Totalitarismo comunista” costituita da esponenti
dell’esilio politico dei Paesi dell’Est.
Nel 1991, dopo la rivoluzione romena e la caduta del regime comunista,
in collaborazione con varie diocesi e comunità italiane raccoglie
fondi e stampa due edizioni della Bibbia in lingua romena - nella
traduzione dal greco e dall’aramaico del grande scrittore e teologo
romeno Gala Galaction - distribuita in Romania come simbolo di gemellaggio
in Cristo fra cattolici e ortodossi
In parallelo Demetrescu svolge una intensa attività culturale che
rappresenta il contributo di un ortodosso alla riscoperta del simbolo
nell’iconografia sacra dell’occidente.
Nel 1997 pubblica presso “Il Cerchio” di Rimini il primo volume
sul “Simbolo nell’arte romanica” dal titolo “SOLSTIZIO ETERNO”,
dedicato alle basiliche S. Pietro e S. Maria Maggiore di Tuscania,
al duomo di Civita Castellana, alla Collegiata di Lugnano in Teverina,
alla Cripta del duomo di Nepi, ecc. Nel 1978 esce il secondo volume
“PROVERBI DI PIETRA”, sulle cattedrali romaniche di Piacenza
e Ferrara, opere dello stesso scultore e architetto Nicholaus. Prossimamente
uscirà il terzo volume “SOGLIA DEL PARADISO”, che analizza
il simbolismo nel romanico longobardo a Viterbo e dintorni (Il Duomo
S. Lorenzo, S. Maria Nuova, S. Giovanni in Zoccoli, S. Sisto, S. Flaviano
di Montefiascone e S. Giorgio di Soriano nel Cimino).
Nel 1997, invitato dall’arcivescovo di Ferrara Carlo Caffarra, presenta
i simboli della facciata del Duomo, dinanzi alla cittadinanza, con
voci recitanti e movimento di luci. Nel 1998, è invitato dal Capitolo
della Chiesa Cattedrale e dall’Assessorato alla cultura di Piacenza
di presentare allo stesso modo i simboli della facciata del Duomo
e dei capitelli interni, presentazione replicata nel 1999. Nello stesso
anno presenta in piazza i simboli della Collegiata di Lugnano in Teverina
(Umbria).
Nel 1998, coinvolto assieme alla famiglia nella lotta civile contro
l’installazione nell’area abitata di Gallese di una potente stazione
di antenne satellitari, s’impegna, dopo la vittoria, a realizzare
una scultura ex-voto all’aperto, raffigurante San Famiano – protettore
della città – in atto di calpestare simbolicamente un’antenna parabolica.
L’opera è stata inaugurata il 17 luglio, a Pomaro, nel luogo dove
dovevano sorgere le antenne, proprio nel giorno che ricorda l’arrivo
di San Famiano a Gallese nel 1150. Il bassorilievo è stato benedetto
dal Santo Padre il 22 agosto ’99, a Castelgandolfo, dopo il concerto
di ringraziamento per la Sua visita ecumenica in Romania.
Nel 2000, invitato dal Governo romeno, presenta a Bucarest una ampia
mostra antologica intitolata “30 anni d’Arte in Italia”, con più di
trecento opere del periodo astratto e figurativo realizzate nel suo
esilio italiano.
Il 1 dicembre 2000 – festa nazionale della Romania – il presidente
della Repubblica Emil Constantinescu conferisce a Camilian Demetrescu
la più alta onorificenza dello Stato romeno, l’Ordine “Steaua Romaniei
in gradul de mare ofiter” (La stella della Romania in grado di
grande ufficiale) per “il contributo del tutto eccezionale al servizio
della democrazia e della cultura romena nel mondo”.
Nel 2001, invitato dal Rotary–Farnese piacentino, presenta nella Sala
dei Portici della Cattedrale la conferenza con diapositive sul tema
Il Simbolismo Astrale nel Duomo di Piacenza, aggiungendo nuovi
elementi di ricerca e approfondimento.
Nel 2002 espone al Meeting di Rimini un arazzo di grandi dimensioni,
dal titolo “Abbraccio Cosmico” – “L’Amor che move il sole e l’altre
stelle” (Dante, l’ultimo verso della Divina Commedia). E’ la risposta
che l’artista vuole dare alla tragedia dell’undici settembre a New
York. Nel 2003 espone lo stesso arazzo nel Duomo San Lorenzo di Viterbo,
nel quadro del Convegno Nazionale Ecumenico.
Vive e lavora a Gallese, in provincia di Viterbo.
Mostre personali
1968 Bucarest – Galeriile
Fondului Plastic – pittura
1970 Roma – Galleria Studio d’Arte Moderna S.M.13, introduzione
al catalogo G.C.Argan,
Milano - Galleria Il Giorno, organizzata dalla
rivista internazionale D’Ars Agency,
Como
– Galleria Il Salotto. Conchiglie, forme plastiche parietali
in legno e serigrafie,
Roma – Studio d’Arte Moderna S.M.13 – Forme plastiche
in sicoglas, realizzate al Centro Polimero Arte di Castiglione–Olona,
Varese.
Milano – Galleria Cadario – prefazione del catalogo
ai nuovi lavori G.C.Argan.
Bologna – Galleria La Nuova Loggia. Parma – Galleria
d’Arte Moderna Centro Steccata.
Spoleto – Festival dei Due Mondi, sala personale. Perugia
– Palazzo dei Priori, organizzat dal comune di Perugia, introduzione
al catalogo Rosario Assunto. – conchiglie, forme
plastiche in legno e sicoglas, serigrafie, progetti di grandi forme
architettoniche in plein air..
1973 Roma – Galleria Punto Tre – Conchiglie,
forme plastiche în legno e sicoglas, serigrafie.
1975 Parma – Palazzo della Pilotta, mostra organizzata
dall’Istituto di Storia dell’Arte - Università di Parma. Prefazione
del catalogo G.C.Argan, Rosario Assunto, Sandra Orienti, A.C.Quintavalle,
Italo Tomassoni – Conchiglie, forme plastiche in legno e sicoglas,
strutture topologiche – simboli e miti arcaici – grafica, progetti
architettonici in plei air (realizzate în sette anni d’arte in Italia).
1976 Trieste – Galleria Forum, Venezia
– Galleria Ravagnan – introduzione al del catalogo Giuseppe
Marchiori – Conchiglie, forme plastiche in legno e sicoglas, strutture
topologiche, serigrafie.
1977 Viterbo – Palazzo dei Priori, Sala Regia – mostra retrospectiva
organizzata dal comune e dal Consorzio delle Biblioteche di Viterbo
– Prefazione del catalogo G.C.Argan, Rosario Assunto, Italo Tomassoni,
C.A.Quintavalle. Raccolta dei principali lavori cu principalele del
periodo astratto - sculpture, grafica, progetti arhitettonici.
1979 Roma – Il Dal Centro di Arhitettura Margutta.
Prefazione del catalogo Fortunato Bellonzi. Parigi – Galleria
Paris–Sculpt – Conchiglie, forme plastiche astratte,
sicoglas, sculture topologiche costruite în legno modulare (ultima
mostra d’arte astratta).
1981 Roma – Palazzo della Calcografai Nazionale,
Fontana Trevi, “Per sconfiggere il drago“ – simboli medievali
e contemporaneià, la prima mostra figurativa del nuovo periodo,
organizzata dal Ministero della Culturii d’Italia e dalla Calcografia
NazionalePrefazione del catalogo Mircea Eliade, Ennio Francia, Federica
di Castro, Rosario Assunto – tempere, sculptura, disegni,
progetti di serigrafie.
1982 Ravenna Pallazzo del Comune, Sala Reggia
– “Omaggio a San Francesco“ – per l’ VIII centennario della
nascita di San Francesco d’Assisi. Pescara – Istituto Teologico
Toniolo, “Omaggio a San Francesco“, simboli medievali. Rimini
– Meeting per l’Amicizia fra i Popoli –“Per sconfiggere
il drago“, “Omaggio a San Francesco“, “Pluralismo“ (42
disegni sul fantasma del socialismo reale) – mostra allestita in onore
del Papa Giovanni Paolo II - Tempere, disegni, serigrafie.
1983 Rimini – Meeting per l’Amicizia fra i Popoli
– “Il Dragoe l’ Utopia“, la seconda doua mostra a carattere programmato.
– 72 disegni e dialoghi, arazzi. Fiuggi – Galleria
Silva Splendid–Hotel, nel quadro del Festival della Democrazia
Cristiana. Fontevraud (Loire, Francia) “Les rencontres de Fontevraud“– Abazzia Benedittina,
Le Grand Réfectoire. Termoli – Aula Magna dell’Istituto
d’Arte, nel quadro del congresso teologico. “Il Drago ºi Utopia“
– disegni e arazzi.
1984 Brescia – Basilica romanica Santa Maria del
Carmine, expoziþie organizzata dal Centro culturale “Il Telaio“.
Bergamo – Aula Magna degli Archivi di Stato, organizzata
dal Centro culturale “Il Cantiere“. Vercelli – Auditorium
Santa Chiara, organizzata dal Centro culturale “San Michele“ –
“Il Drago e Utopia“ disegni e arazzi.
1985 Rimini – Meeting per l’Amicizia fra i Popoli
– “Via Crucis Atomicae“, mostra audiovisiva – immagine, testo,
voci recitanti – proiezione su schermo di grandi dimensioni, prezentata
in prima nazionale a Rimini, con attori.
1986 Mostra itinerante în 36 città d’Italia e in Svizzera
italiana con “Via Crucis Atomicae“, organizzata da Centri
culturali, Licei, Università, Associazioni religiose, Instituti
d’arte etc.
Viterbo – Palazzo dei Papi – mostra retrospettiva –
Arazzi, sculture, tempere, disegni – “Il Drago e l’Utopia“,
“Via Crucis Atomicae“.
1988 Rimini – Meeting per l’Amicizia fra i Popoli
– “Impossibile Paradiso?“– la quarta mostra a carattere
programmato. Disegni e arazzi. Castrovillari – Palazzo del
Comune. Tropea – Aula Magna dell’Istituto Teologico.
“Impossibile Paradiso?“.
1989 Capriate – Museo d’Arte Contemporanea – “Impossibile
Paradiso?“
Rho, Milano, Auditorium Mons. Maggiolini
– “Impossibile Paradiso?“ presentato in audiovisivo, all’apertura
del Ciclo di quattro incontri con personaggi veri, riprendendo i personaggi
simbolici: Il Nichillista, l’Edonista, l’Utopico e l’Uomo di fede.
Castelfranco Veneto – Il Teatro Accademico . Riese,
Treviso – Palazzo del Comune. Spettacoli con“Impossibile
Paradiso“, in audiovisivo.
1990 Cinisello, Milano – Villa Ghirlanda. “Impossibile
Paradiso?“ disegni e arazzi. Piacenza – Museo d’Arte
Moderna – “Il Drago e l’ Utopia“ disegni e arazzi.
1991–1993 Realizza i due affreschi di grandi dimensioni, in
tempera medievale, per la Basilica di Donada (Veneto): “Il
Miracolo di San Francesco di Paola“ e “Maria nella casa di
Elisabetta“.
1994 Meeting per l’Amicizia fra i Popoli – “Hierofanie
– Simboli paralleli“– la quinta mostra a carattere programmato, arazzi
e tempere.
1995 Piacenza – Basilica San Fermo – “Hierofanie
– Simboli paralleli“. – nel quadro del IX centenario della prima Crociata.
1996 Urbino – Aula Magna dell’Università
e Viterbo – Academia di Bellearti. “Hierofanei –
Simboli Paralleli“ , audiovisivo.
1999 Milano – Pinzano di Limbiate, “Hierofanie
– Simboli Paralleli“ , audiovisivo.
2002 Meeting per l’Amicizia fra i Popoli - Mostra di
arazzi – al centro “Abbraccio cosmico”, dedicato alla tragedia dell’undici
settembre
Mostre collettive
1970 Roma
– Accademia di Romania – “Arte Contemporanea Romena“. Pittura.
Gallarate – Galleria dell’Arneta – forme plastiche parietali,
serigrafie. Milano – Galleria M’Art, forme plastiche
in sicoglas – multipli.
1971 Biennale di Venezia – Ca’ Pesaro, Museo
d’Arte Moderna - rassegna internazionale “Grafica Europea“. Palazzo
del Cinema – Lido di Venezia – scultura. Sett.– ott. – grafica e
scultura.
1972 Roma – Museo di Roma – “50 artisti contemporanei“.
Firenze – Palazzo Braschi – Arte contemporanea, presentata
dedalla Galleria Giorgi. Monaco di Baviera – Istituto
di cultura Italiana – “Arte italiana contemporanea“.
Spoleto – Festival dei Due Mondi
– scultura ei grafica. Acireale – Palazzo di
Città – “Sesta Rassegna d’Arte Contemporanea“.
1975 Assisi – Convento di San Francesco – “Grafica
contemporanea“, Galleria Editalia. Acqua Santa – Terme
– La seconda Quadriennale del gruppo Immanentista, presentato
da Rosario Assunto – Conchiglie, forme plastiche parietalei, mobìli,
grafica.
1976 Bologna – Arte Fiera – forme plastiche parietali,
Galleria Forum, Trieste. Ascoli Piceno – “Prima Rassegna
Nazionale d’Arte Contemporanea“ – scultur e grafica.
1977 Roma – “Quadriennale Nazionale d’Arte di
Roma“ – Palazzo delle Esposizioni, mostra internazionale “Artisti
stranieri operanti in Italia “ – espone cinque sculture – Resurrezione,
Maschera dii Zalmoxis, Getica, Tracica e Dionysos.
1980 Como – Galleria Dell’Arco – “Scultura in
Italia oggi“. Trieste – Galleria Forum – “Scultura internazionale“.
1985 Città del Vaticano – Mostra “Dante in Vaticano“
– Divina Commedia illustrata da artisti europei, edita da Casa Dante
di Roma – acqua forte, “Il veglio di Creta”, L’Inferno – canto XIV.
Tecnica degli arazzi
Dal 1981 inizia il periodo degli Arazzi, eseguiti secondo una tecnica
particolare che permette interventi strutturali sul lavoro fino alla
sua conclusione. Invece di usare la tecnica tradizionale del telaio,
che non permette più nessun cambiamento dopo l’esecuzione dell’arazzo,
Demetrescu ha scelto un procedimento nuovo: l’immagine è composta
come un mosaico da vari pezzi tessuti, ricamati, o lavorati a maglia
separatamente, assemblati e cuciti insieme su una grande tela di lino,
secondo il progetto iniziale.
In questo modo l’artista può togliere e cambiare il pezzo che non
corrisponde perfettamente alle sue intenzioni, migliorando continuamente
la qualità estetica dell’arazzo. Per questo, tra il progetto iniziale
e il risultato finale esiste sempre una grande differenza, a favore
dell’opera che matura e arriva al suo compimento. Siccome non si tratta
di arazzi puramente decorativi, ma sempre incentrati su immagini simboliche,
è necessaria una accurata scelta della gamma cromatica, strettamente
collegata al significato. Le sfumature delle tinte devono essere controllate
in permanenza dall’autore. Questa tecnica non può quindi essere affidata
a nessun laboratorio, anche con tessitori eccellenti. Solo l’artista
può eseguire l’arazzo, che si presenta, in effetti, in tutti i sensi,
come un arazzo d’autore. Evidentemente, con questo procedimento un
artista non può realizzare più di tre o quattro opere in un anno (tra
cui uno solo di grandi dimensioni). Di conseguenza, il valore di un
simile lavoro manuale non può essere paragonato a quello eseguito
in un laboratorio.
I materiali usati per il lavoro sono filo di lana, di cotone, di seta,
d’oro e d’argento, su tela robusta di lino. Gli arazzi sono foderati
sul dorso, e sostenuti sia da due sbarre di ferro oppure montati su
telai di legno.