Archivio
Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c 22100
Como
ANIMA-LI
mostra tematica interdisciplinare
21 febbraio al 1 aprile 2004
Mario Radice, nato a Como nel 1898, manifesta fin
da ragazzo la sua passione per la pittura, ma è costretto a praticare
altri mestieri. Si forma artisticamente presso gli istituti d'arte locale,
alla scuola di Achille Zambelli e Pietro Clerici. Si iscrive alla facoltà
di medicina veterinaria, che però abbandona nel 1922. Dal 1923 al 1926
lavora come tecnico specializzato in cartiere di Lecco e Romagnano Sesia
e quindi avvia nel 1927 degli stabilimenti per la produzione in proprio
di carta. Si trasferisce poi in Argentina per prestare la sua opera
nella fabbrica di Zarate della Papelera Argentina di Buenos Aires dal
settembre 1928 al febbraio 1930, quando rientra a Como, decidendo di
dedicarsi completamente all'arte. Frequenta il pittore Manlio Rho e
gli architetti Giuseppe Terragni, Pietro Lingeri e poi Cesare Cattaneo
e Alberto Sartoris. Si confronta con l'arte d'avanguardia internazionale
e alla Galleria del Milione a Milano entra in contatto con gli astrattisti
del gruppo milanese e in particolare con Reggiani, Ghiringhelli e Fontana.
Nella città natale, tra il 1936 e il 1937 esegue le pitture murali per
la Casa del Fascio, progettata da Terragni, e segue con Manlio Rho la
"Mostra di pittura moderna italiana" e la rassegna della "Pittura nella
scuola moderna di Milano" curate da Alberto Sartoris a Villa Olmo nelle
quali importanti sezioni vengono dedicate all'astrattismo. Nel 1932-1933
partecipa ai lavori per la costituzione della Società Editrice Quadrante
per la pubblicazione della rivista omonima, diretta da Massimo Bontempelli
e P.M. Bardi, (e nel 1938 sarà vicino ai fondatori dei quaderni
"Valori primordiali" diretti da Franco Ciliberti di cui uscì un solo
numero). Nel 1933 partecipa alla V Triennale di Milano e viene incaricato
da Terragni delle decorazioni per la Casa del Popolo a Como. Nel 1934
partecipa alla "Mostra Astratta del Bianco e Nero" presso la Galleria
del Milione. 1935 si trasferisce a Milano e partecipa alla "Mostra dello
Sport" nel Palazzo delle Arti. Nel 1935-1936 con Cesare Cattaneo progetta
e realizza la fontana di piazza Camerlata. Sempre con Cattaneo esegue
tra il 1939 e il 1943 una serie di progetti di Chiesa moderna. Espone
nel 1939 alla Quadriennale di Roma e nel 1940 e 1942 alla Biennale di
Venezia, cui sarà ripetutamente invitato nei decenni successivi. Nel
dopoguerra aderisce al Movimento Arte Concreta, continuando nello sviluppo
della poetica astratta, senza peraltro trascurare la pittura figurativa.
Nel 1947 esegue una pittura murale alla VIII Triennale di Milano e negli
anni seguenti numerosi affreschi in case private. Nel 1950 vince il
Premio Città di Gallarate, nel 1954 il Premio Michetti a Francavilla
a Mare, nel 1958 il Premio Einaudi. Nel 1979 ha una sala personale alla
Biennale di Venezia. Radice è uno dei maggiori esponenti dell'arte astratta
italiana. La sua è una scelta morale prima che stilistica ed il suo
astrattismo non è freddo, ma permeato di sentimento, con una concezione
mitica dell'astrazione. Le figure geometriche, i calcoli matematici
cui Radice si riferisce, non sono semplici sequenze numeriche, ma sono
immagine di una nuova concezione poetica: attraverso questo processo
si esalta l'arte e soprattutto la sensibilità e la verità che all'arte
si chiede. Per questo la pittura di Radice è ricca di vibrazioni e di
atmosfera.Si spegne a Como nel 1987.
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