Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c 22100 Como
ANIMA-LI

mostra tematica interdisciplinare
21 febbraio al 1 aprile 2004

 

Emilio Alberti
Unicorno

ceramica raku - 1996
diametro cm. 40


Alberti figlio del sole
di Pierre restany

Ho sempre pensato che dipingere fosse progettare, progettare dei viaggi infiniti frammento per frammento attraverso lo spazio e il tempo del pensiero immaginario. Ho sempre pensato che il pittore fosse lo scrittore della memoria fisica sensuale-visiva.. Emilio Alberti sarebbe l'illustrazione sintetica di queste intuizioni mie. E' il giornalista del colore, è il viaggiatore-scrittore della mente, con la sola differenza che la dimensione di tempo che ci suggerisce Alberti sembra non avere né inizio né fine. Si tratta forse di anni , ma piuttosto di anni luce. Alberti è l'uomo dell'arcobaleno telegrafico, l'uomo che pensa il colore nel suo percorso lampo per il ricordo nato nel momento stesso dell'emozione o della percezione. Questa pittura è alla ricerca istintiva dello spazio libero, dei buchi profondi, delle fessure, di tutte le aperture possibili. La finestra ha avuto una dimensione speciale nel percorso albertiano, ma sempre come cornice, come pretesto formale al ritmo prepotente e irresistibile di un soffio spaziale, vento di libertà e vento di poesia. Il colore per Alberti è il linguaggio del giorno e della notte, della luna e del sole. Il sole è anzitutto sorgente di luce, ma anche il sole è il corpo stesso della luce , la sua sostanza e la sua finalità. Non è a caso che sia il sole come tematica strutturale ad ispirare l'ultima serie di opere dell'artista. Il sole come sostanza della luce si frammenta da sé in elementi anatomici: raggi, ombre sideree, pezzi di stelle o di comete, folgoranti apparizioni. Il sole si presta dunque ad un'operazione di chirurgia anatomica come ogni tipo di essere vitale. Tocca al pittore descriverci l'anatomia del sole e chiarire il mistero della luce attraverso le sue ombre, le sue angolazioni, e questo è un discorso pittorico fondamentale-elementare. Emilio Alberti lo ha assunto con la grande semplicità che conviene all'essenzialità dell'argomento.

 

Emilio Alberti nasce a Carugo (Como) nel 1952. Si diploma all'Istituto Nazionale di Setificio di Como e al Liceo Artistico di Brera, frequenta l'Accademia interrompendola nel 1974, anno in cui inizia ad esporre. Fino al 1985 si occupa prevalentemente di scultura: prima in gesso , poi in legno, in bronzo e infine in marmo. Dal 1979 al 1984 vive frequentemente a Pietrasanta (Lucca), dove apprende l'arte del marmo da artigiani marmisti e ha modo di istaurare contatti con il mondo artistico internazionale gravitante attorno ai luoghi del marmo. Alla ricerca e alla sperimentazione sui materiali affianca un'intensa attività espositiva, precisando la propria vocazione scultorea pur non rinunciando mai al colore: che si palesa sempre nella cromacità dei materiali impiegati, (la stessa pittura, del resto, è costantemente praticata sia come ricerca autonoma sia come supporto alla scultura). La volontà di esplorare diversi modi espressivi lo porta anche ad alcune incursioni nel campo della fotografia e della performance, come "Me stesso in vendita" all'Art Basel del 1978 e "Il volo di Icaro" a Fabiano ( Lucca) , nel 1985. Nel 1984 e 1985 ha numerosi soggiorni in Germania e Belgio. Espone a Bonn, Stoccarda, Francoforte e a Bruxelles ed Anversa. Nel 1985 il colore ha il sopravvento. Abbandona il marmo e sperimenta le prime "Carte" ritagliate e dipinte da comporre sulla parete, che daranno luogo nel 1986 alle tavole sagomate e dipinte, cui seguiranno i bronzi smaltati e i "Dipinti-Sculture" in legno o PVC (Opere tridimensionali che pongono in rapporto dialettico la pittura, la scultura e lo spazio in cui l'opera stessa si colloca). Tale ricerca caratterizza tuttora la sua produzione. Nel 1989 è invitato alla mostra "Italian Contemporary Art" al Kyoto Municipal Museum of Art di Kyoto e viene allestita la personale "Ombre sideree e Cosmici bagliori" al castello di Carpi (Modena) dal Centro Documentazione Arti Contemporanee, curata da Vittorio Erlindo e presentata da Luisa Somaini.

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