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Maria Corte - Alba
1997 - acquaforte - cm. 59 x 39
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Maria Corte Quando
vedo un’incisione penso per contrasto all’action painting: penso
alla liberazione del gesto, alla mano che va dove l’istinto le suggerisce
di andare, alla libera espressione. Eppure, la curiosità e il fascino
dell’incisione forse stanno proprio nella dilatazione del tempo, nell’inevitabile
capacità tecnica che induce alla riflessione, alla concentrazione, alla
precisione. Ecco, il pregiudizio potrebbe annidarsi nella parola “precisione”.
Dove può risiedere il sentimento e l’espressione dell’artista in una
tecnica che concede così poco margine alla libertà manuale e gestuale?
Osservare un’incisione di Maria Corte può dare molte risposte: se ne
coglie un grande sentimento della natura; una natura amata e rispettata,
ricreata attraverso tanti minuscoli e calibrati gesti, con l’amore che
solo crea la bellezza e una dedizione che solo genera armonia. La natura
è celebrata da piccoli, generosi, silenziosi gesti. Non gridata a squarciagola,
ma sussurrata. In ogni solco tracciato dal bulino, in ogni truciolo
di rame che lascia il posto ad una goccia di inchiostro c’è un gesto
guidato dall’artista che va a unirsi ad altre migliaia di gesti, di
gocce che vanno a riempire i vuoti creati. Cristina Trivellin, aprile 2001 Note biografiche Autodidatta nel campo della pittura e dell’incisione, M. Cortemiglia, in arte Maria Corte, dal 1987 pratica l’attività calcografica, privilegiando l’utilizzo dell’acquaforte e della puntasecca. Ha realizzato fino ad oggi una cinquantina di lastre, stampate a Milano, presso la stamperia di C. Linati, facendo uso anche della tecnica litografica. L’interesse dell’artista nei confronti del mondo naturalistico pare evolversi in due aree: ampie vedute di paesaggio, spesso boschi con corsi d’acqua, segnati da tagli prospettici che, pacatamente, suggeriscono un’idea di lontananza; particolari di tronchi e fronde, resi in termini contrastanti di solidità fisica degli uni e leggerezza aerea delle altre. Alla morbidezza di segno si accompagna una varietà tonale di tratto, che genera una misurata alternanza di chiari e scuri. (da: grafica d’arte rivista di storia dell’incisione antica e moderna e storia del disegno anno XVI - numero 63) Rassegne e mostre collettive:
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